In cammino verso la Pasqua

Messaggio della Società Operaia del Getsemani, fondata nel 1942 dal Prof. Luigi Gedda (1902-2000), primo presidente dell’Azione Cattolica Italiana, promotore dei Comitati civici, amico di Papa Pio XII

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La passione e morte del Signore ci coinvolge tutti. Non è difficile riconoscerci nella parte vissuta dai personaggi dei racconti evangelici, che incontriamo nella Via Crucis.

E’ la nostra coscienza che ci dice: “Tu sei quello!”.

Tu sei Pilato, se hai dei doveri sociali o familiari, ma pensi solo ai tuoi interessi e alla tua carriera, mentre dei diritti degli altri “te ne lavi le mani”.

Tu sei Caifa, se, chiamato al servizio di Dio,  poni al centro del tuo ministero te stesso invece del  piano di Dio, che devi servire umilmente.

Tu sei uno scriba e un fariseo, se nella pratica della religione cerchi solo la tua soddisfazione.

Tu sei Giuda, se ti servi della religione e la metti a servizio della tua carriera.

Tu sei fra la folla e coloro che hanno condannato, schernito, insultato, schiaffeggiato, flagellato, denudato e inchiodato Gesù, quando rinunci alla tua personale responsabilità.

Tu sei il ladrone impenitente, quando non vuoi ammettere le tue colpe e te la prendi con Dio.

Tu sei Pietro, quando riconosci la tua debolezza e piangi i tuoi peccati.

Tu sei Simone di Cirene, quando porti la croce di Gesù, addossandoti il peso dei più deboli.

Tu sei la Veronica, quando nel fratello sfigurato sai vedere l’immagine di Gesù e lo conforti con amore.

Tu sei una delle pie donne, quando senti compassione di un altro e diventi consapevole di averne bisogno tu stesso.

Tu sei il ladrone pentito, quando, punito, riconosci la tua colpa e ti affidi alla misericordia di Dio.

Tu sei il soldato che disseta Gesù, quando spegni la tua sete della vendetta.

Tu sei una delle tre Marie, quando rimani fedele a Gesù, senza vergognarti di lui.

Tu sei Giovanni, quando riesci a rimanere “sotto la croce” con Maria a dispetto di tutto.

Tu sei il centurione, quando professi apertamente la tua fede.

Tu sei Giuseppe d’Arimatea, quando imiti il fedele discepolo, che continua a prendersi cura di Gesù anche quando sembra che tutto sia finito.

Tu sei Nicodemo, quando esci dal tuo cristianesimo “anonimo” e onori pubblicamente Gesù con la testimonianza della tua vita.

Consapevoli o no, siamo tutti presenti in questi personaggi, perché “tutti” siamo coinvolti nella morte di Gesù. Ricordiamocelo sempre. Facciamo allora in modo che la nostra partecipazione alle sofferenze di Gesù sia tale da meritarci la partecipazione alla sua risurrezione.

Questa è la Pasqua, che tutti vogliamo vivere.

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ZENIT Staff

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