In Africa è la peggiore epidemia di ebola della storia

1.711 casi di contagi e 932 vittime. Trasferito a Madrid un missionario spagnolo colpito, ma il rischio per l’Europa resta bassissimo

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L’epidemia di ebola che ha colpito l’Africa occidentale non sembra arrestarsi. L’eco dello spettro che spaventa il Continente nero arriva ora anche in Europa. Stamattina è rientrato a Madrid padre Miguel Pajares, missionario spagnolo di 75 anni colpito dal virus a Monrovia, capitale della Liberia. Il sacerdote sarà curato all’ospedale Carlos III della capitale iberica.

Proprio la Liberia, per bocca della sua presidente Ellen Sirleaf Johnson, ha dichiarato che l’epidemia “esige misure straordinarie per la sopravvivenza dello Stato”. La decisione dovrà essere ratificata dal Parlamento, ma intanto nel Paese si registrano 282 casi, tra sospetti e confermati, di persone contagiate su un totale di 1.711 in tutta l’Africa. Di questi, i morti sarebbero già 932. Si tratta della peggiore epidemia finora registrata del virus scoperto nel 1976.

“È come vedere un disastro al rallentatore, in slow motion” ha detto Cyprien Fabre, capo del dipartimento Aiuti umanitari per l’Africa occidentale della Commissione Ue. A ridimensionare le paure che il contagio possa espandersi anche in Europa giunge la testimonianza di Nicola Orsini, responsabile della Fondazione Avsi in Sierra Leone, che a Tempi ha dichiarato: “Il rischio è davvero basso. Se anche arrivasse un malato, con la febbre emorragica già in corso, sarebbe prontamente individuato e curato, con gli standard che competono gli ospedali europei. Si procederebbe con trasfusioni e flebo di liquidi idratanti, l’unico rimedio contro Ebola, e probabilmente il malato sopravvivrebbe”.

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ZENIT Staff

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