Il vento, il fuoco, le lingue

Pentecoste e i segni dello Spirito Santo

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Lo Spirito Santo scende poderoso dal cielo sui discepoli riuniti nel cenacolo, arriva verso la fine di una giornata solenne nella quale ormai non ci si aspettava più nulla, scende per dare inizio ad un nuovo ed unico tempo, il tempo della Chiesa che avrà la sua durata sino alla parusia, il ritorno glorioso di Gesù Cristo alla fine dei tempi.

Lo Spirito Santo ha la sua origine celeste, viene preannunziato da un rombo, un segnale rumoroso per indicare con certezza la sua provvenienza.  “Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbattè gagliardo e riempì tutta la casa dove si trovavano” (At 2,2). Proprio perchè lo Spirito Santo viene dall’alto, viene da Dio, ha la capacità di riempire sino all’orlo le nostre vite, i nostri cuori.

Per ricevere il dono dello Spirito Santo è necessario rimanere fedeli all’esortazione di vivere la preghiera nella richiesta incessante di ricevere lo stesso spirito di Dio, per produrre come  frutti la compassione amorevole, la mitezza, l’umilità, la pazienza, la gioia, la pace.

E tutti questi frutti non possono essere tenuti per se stessi, ma devono essere comunicati, devono essere condivisi con gli altri. Proprio per questa ragione “apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; (At 2, 3). Lo Spirito Santo scende come lingua perchè vuole parlare al cuore degli uomini per mezzo degli uomini.

Lo Spirito Santo si manifesta come una lingua di fuoco perchè vuole accendere nell’animo dei discepoli l’ardore, il desiderio di comunicare al mondo il calore dell’amore di Dio che si  è incarnato, che è morto e che è risorto per la nostra salvezza.

Lo Spirito Santo appare come tante lingue perchè vuole annunziare la Parola di Dio, gli eventi della salvezza, in modo tale che la persona di Gesù Cristo possa diventare comprensibile agli uomini di ogni nazione, razza, popolo, etnia: “ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi.” (At 2,4).

Lo Spirito Santo con la sua discesa produce comunione, suscita condivisione. I discepoli chiusi nel cenacolo per paura dei giudei, si ritrovano, ad un certo punto, fuori da quella stanza al piano superiore, con un coraggio che prima non avevano. Lo Spirito Santo scaccia le loro paure, rompe la solitudine interiore, li spinge a scendere per condividere l’annunzio del Vangelo.

Oggi viene adempiuta la promessa fatta da Gesù nel suo discorso di addio,  quando si trovava nel cenacolo: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi.” (Gv 14,16-17).

I discepoli non sono più soli, hanno ricevuto la compagnia di un altro Consolatore, lo Spirito Santo, per vivere sempre in comunione con Lui. Lo Spirito Santo viene presentato da Gesù come Spirito di verità per rendere l’uomo veramente libero.

Quanto abbiamo bisogno della verità che ci libera dalle paure, dalle ansie che derivano dalla nostra poca fede.

Lo Spirito di verità è l’arma efficace per vincere queste paure. Ma lo Spirito Santo è un dono che deve essere invocato, desiderato ed accolto. E proprio per questo il mondo non lo può ricevere, perchè non è capace di chiederlo, perchè non desidera invocarlo, perchè non ha spazio per accoglierlo. Il cuore dell’uomo del mondo è pieno di altro, è riempito dalla superbia, dall’orgoglio, dalla presunzione.

Il mondo ha la presunzione di essere autosufficente, si illude di poter far a meno di Dio. Tutto questo avviene perchè l’uomo non vede lo Spirito Santo, non è capace di riconoscerlo.

Ma per gli apostoli non è così, perchè avranno il grande privilegio di poterlo ascoltare nel silenzio della loro anima, avranno la possibilità di essere istruiti dalla sapienza che viene da Dio.

Si, lo Spirito Santo in quanto Dio, ha la missione di ricordare ed insegnare tutto quello che ha visto ed ha sentito dal Figlio di Dio. Il primo compito dello Spirito Santo è quello di insegnare un messaggio che ha bisogno sempre di essere approfondito, ampliato anche se è la stesso da duemila anni. La Parola di Dio è sempre la stessa, ma l’uomo è in continuo divenire. Quello che ieri era incomprensibile lo spirito di verità vuole farcelo capire per rendere più gioiosa e meno ansiosa la nostra esistenza.

L’insegnamento operato dallo Spirito non è una lezione scolastica tenuta da un docente seduto dietro la sua cattedra. Lo Spirito Santo parla dall’intimità del cuore, ispirando all’uomo cosa pensare, dire, fare. L’opera incomparabile dello Spirito Santo è quella di consolare con la sua discreta presenza, è quella di rompere la solitudine dell’uomo con Dio, è quella di ricordare all’animo umano le parole di vita eterna pronunziate da Gesù.

Come abbiamo bisogno di ricordare quegli avvenimenti che hanno segnato la nostra vita di fede. Lo Spirito Santo ci aiuta in questo servizio della memoria, ricordandoci chi eravamo, e chi siamo ora dopo l’intervento di Dio nella nostra vita.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Osvaldo Rinaldi

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione