Il sostegno della Santa Sede alle popolazioni indigene

Il tema è stato affrontato dall’Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, monsignor Auza, intervenendo alla 69° sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU

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Intervenendo alla 69° Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, monsignor Bernardito Auza, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’ONU, ha accolto le istanze giunte dalla Conferenza Mondiale sul tema della protezione dei diritti delle popolazioni indigene.

C’è comunque “ancora molto da fare”, ha dichiarato il presule, in merito alla salvaguardia di tali popolazioni, specie attraverso lo sviluppo di “politiche che coinvolgano seriamente le popolazioni indigene stesse e rispettino le loro specifiche identità e culture”.

Secondo la Santa Sede, ha proseguito monsignor Auza, “nessuna discriminazione basata su razza, sesso, religione o etnia deve essere tollerata”. Per questo motivo, ha aggiunto, la delegazione vaticana ha accolto gli sforzi fatti in numerosi paesi per eliminare tali discriminazioni.

Tuttavia, “incentivare le specificità e le culture indigene non significa necessariamente tornare al passato” ma piuttosto aiutarle ad “andare avanti, guidate dai loro valori collettivi e radicati nel tempo, come il rispetto della vita umana e della dignità, i processi decisionali rappresentativi e la preservazione dei rituali comunitari”. Si tratta, ha sottolineato il presule, di valori che “non possono essere accantonati”.

La delegazione vaticana guidata da monsignor Auza, ha quindi sottolineato i seguenti principi:</p>

– Le popolazioni indigene hanno le stesse prerogative di ogni persona, popolazione o nazione nei loro diritti fondamentali allo sviluppo;

– La realizzazione dei loro diritti allo sviluppo dev’essere il più possibile coerente ed armoniosa con le loro specifiche identità e valori;

– Le stesse popolazioni indigene devono avere voce in capitolo, per quanto riguarda il loro sviluppo.

Venendo a mancare tale partecipazione, le politiche locali e nazionali rischiano di essere “dannose” verso gli indigeni, specie se “non riflettono o rispettano il loro sistema di identità e valori”. C’è poi la “tentazione” di riferirsi a loro “meramente o principalmente per effetti folkloristici”.

Un aspetto più specifico è stata la richiesta della Santa Sede per “leggi giuste per regolare le relazioni tra popolazioni indigene ed industrie estrattive che operano in terre ancestrali”, che, in molti casi sono “anche di grande significato culturale e ambientale”.

Un ulteriore auspicio è quello che l’“agenda post-2015” delle Nazioni Unite, preveda “iniziative che riguardino i bisogni degli indigeni”, che siano guidate dal “principio del rispetto della loro identità e delle culture, comprese tradizioni e valori religiosi”.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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