Il Sinodo entra nella fase di dibattito e proposte

I partecipanti valuteranno il Rapporto del relatore

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di Kris Dmytrenko

CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 20 ottobre 2008 (ZENIT.org).- I partecipanti al Sinodo mondiale dei Vescovi sulla Parola di Dio si accingono a dedicare i propri sforzi a discutere la sintesi dei lavori dell’assemblea fino a questo momento, realizzata dal Cardinale Marc Ouellet, offrendo molti segni di apprezzamento e qualche critica.

Il relatore generale del Sinodo ha presentato mercoledì scorso la “relatio post disceptationem”, una sintesi delle circa 230 presentazioni di 5 minuti l’una esposte dai Padri sinodali, dagli uditori e dai delegati fraterni.

Il testo dell’Arcivescovo di Québec (Canada), di 40 pagine, includeva 19 domande per guidare la discussione dei Vescovi e degli uditori nei Circoli minori (12 piccoli gruppi divisi per lingua). In questa settimana, sia in questi gruppi che nei momenti di discussione libera, i membri del Sinodo inizieranno a rispondere a queste domande e a commentare il documento del Cardinale Ouellet.

“Si tratta di un rapporto molto esaustivo e illuminante”, ha affermato il Cardinale Francis George, presidente della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti.

L’Arcivescovo di Chicago ha spiegato a ZENIT di essere contento di continuare la discussione nell’“Anglicus B”, il gruppo linguistico del quale è stato eletto moderatore.

“Questo ci darà la possibilità di imparare di più sul punto di vista del Cardinale”, ha aggiunto. “E ci darà anche un’opportunità di parlare delle carenze”.

In concreto, il Cardinale George ha detto che manca un riferimento alla “misericordia di Dio” e al “perdono dei peccati come centro del Vangelo”, aggiungendo che il Sinodo doveva cogliere tutte le opportunità di “proclamare la Parola di Dio con profonda convinzione” in un clima di relativismo morale, soprattutto per quanto riguarda l’etica sessuale.

Cordialità

L’Arcivescovo Terrence Prendergast, eletto recentemente membro della Commissione di Informazione del Sinodo, ha affermato che la “relatio post disceptationem” contiene la maggior parte dei temi trattati dai Padri sinodali.

“I Vescovi vi hanno risposto molto positivamente”, ha commentato l’Arcivescovo di Ottawa (Canada). “Credo che il Cardinale Ouellet abbia svolto un lavoro egregio riunendo tutte le questioni”.

Monsignor Prendergast è consapevole del fatto che il relatore generale ha escluso alcuni dettagli nella sua sintesi, visto il numero e la varietà degli interventi.

“Alcuni Vescovi, quando leggono il riassunto dei loro interventi, dicono ‘La sfumatura che avevo dato non appare del tutto, si potrebbe aggiungere questo o quello’”.

Al di là del testo, ha ad ogni modo segnalato, la presentazione del Cardinale Ouellet è memorabile per la sua qualità umana.

“E’ stato un momento di grande impatto”, ha spiegato l’Arcivescovo. Secondo lui, il Cardinale è stato “molto emotivo” durante la discussione sul potere della Parola di Dio. “Credo che i Padri sinodali si siano resi conto che si tratta di un tema che gli sta molto a cuore”.

La fase di discussione per gruppi del Sinodo porterà alle proposizioni finali, che i partecipanti voteranno prima di consegnarle a Benedetto XVI. In seguito, si pensa che il Papa scriva l’esortazione apostolica post-sinodale. L’Arcivescovo Nikola Eterović, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, ha commentato che ha già influito sugli atti.

Oltre alle omelie della celebrazione eucaristica di apertura e della Messa in memoria di Papa Pio XII, il Pontefice ha rivolto all’assemblea sinodale un discorso improvvisato durante la sessione della mattina del 14 ottobre. La valutazione del Papa dell’esegesi storico-critica si è riflessa in seguito nella “relatio post disceptationem”.

“Ha spiegato come bisogna leggere integralmente le Sacra Scritture”, ha riassunto monsignor Eterović. “Il metodo storico-critico è certamente necessario, e bisogna integrarlo con la lettura spirituale della Bibbia nella grande e viva Tradizione della Chiesa”.

Ciò riveste grande importanza, “non solo per gli esperti, ma anche per i fedeli e le persone di buona volontà”, ha aggiunto.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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