Il Signore non dà "spettacolo" ma si rivela nell'umiltà

Durante l’omelia alla Casa Santa Marta, papa Francesco esorta a celebrare i sacramenti e la liturgia in un modo che rispecchi la “semplicità di Dio”

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Il Vangelo di oggi (Lc 4,24-30)ci ricorda che Dio non agisce nel clamore ma nel silenzio e nell’umiltà. Gesù stesso rimprovera ai suoi concittadini nazareni la scarsa fede, scatenando, dapprima l’ammirazione, poi “l’ira” e “lo sdegno”. Ne ha parlato oggi papa Francesco, durante l’omelia alla messa del mattino alla Casa Santa Marta.

Il discorso di Gesù nella sinagoga di Nazareth non è gradito ad alcuni dei presenti: “Ma questo di che viene a parlarci? Dove ha studiato per dirci queste cose? Che ci faccia vedere la laurea! In che Università ha studiato? Questo è il figlio del falegname e ben lo conosciamo”, ha commentato il Papa, immaginando i mormorii dei nazareni, che poi tenteranno di precipitarlo dal ciglio del burrone.

Anche nella prima lettura (Re 5,1-15a), il Santo Padre ha individuato la controtestimonianza di Naamàn, che come gli abitanti di Nazareth, voleva “lo spettacolo”. Lo stile di Dio, però, è quello di “agire nell’umiltà, nel silenzio, nelle cose piccole”.

Questo stile, che attraversa “tutta la storia della salvezza” ed è evidente già dalla creazione, quando Dio plasma l’uomo “col fango” e non con “la bacchetta magica”.

Il Pontefice ha quindi ricordato altri eventi fondamentali della storia salvifica: Gerico, la cui caduta avviene per mezzo di una prostituta, così come la conversione dei samaritani; la fionda e le pietre di Davide che sconfiggono la spada di Golia; fino ad arrivare alla nascita del Redentore in una mangiatoia. “Le cose semplici, l’umiltà di Dio, questo è lo stile divino, mai lo spettacolo”, ha ribadito Bergoglio.

L’umiltà è così importante che diventa oggetto delle tentazioni di Gesù nel deserto, quando satana lo invita a “gettarsi dal pinnacolo del Tempio, perché vedendo il miracolo, la gente possa credere in lui”.

La Quaresima, quindi, diventa un’occasione per “pensare nella nostra vita, a come il Signore ci ha aiutato, a come il Signore ci ha fatto andare avanti, e troveremo che sempre lo ha fatto con cose semplici”.

Il Signore “fa le cose semplicemente” e “parla silenziosamente al cuore” di ognuno di noi. Questa semplicità di Dio è opportuno che si manifesti anche “nella celebrazione liturgica” e “nei sacramenti”, evitando ogni “spettacolo mondano”.

“Ci farà bene percorrere la nostra vita e pensare alle tante volte che il Signore ci ha visitato con la sua grazia, e sempre con questo stile umile, lo stile che anche Lui chiede a noi di avere: l’umiltà”, ha quindi concluso il Santo Padre.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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