Il seminarista nel ruolo di un diacono

Risponde padre Edward McNamara, L.C., professore di Teologia e direttore spirituale

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Nella sua consueta rubrica di liturgia, padre McNamara risponde questa settimana ad una domanda di un lettore nello Zambia.

È corretto che un seminarista che sta facendo un tirocinio pastorale venga autorizzato a svolgere durante la Messa quei compiti liturgici che sono riservati al diacono? Lo chiedo perché il nostro parroco sembra permetterlo. Il seminarista, non ancora ordinato, ha svolto tutti i compiti che normalmente spettano al diacono quando è presente. Allo stesso modo, se il parroco lo permette lo può fare anche un laico? Che cosa dice l’OGMR? C’è qualche norma? — E.C. , Kabwe, Zambia

In linea di principio ogni ministro può svolgere quegli incarichi, e solo quelli, che corrispondono al proprio ministero.

Quindi un seminarista non può eseguire compiti che siano l’esclusiva del diacono o del sacerdote. Tuttavia, se ha ricevuto il ministero dell’accolitato può svolgere tali azioni che un accolito istituito può fare in assenza di un diacono.

L’Ordinamento Generale del Messale Romano (OGMR) descrive i compiti di quest’ultimo nel modo seguente:

“98. L’accolito è istituito per il servizio all’altare e per aiutare il sacerdote e il diacono. A lui spetta in modo particolare preparare l’altare e i vasi sacri, e, se necessario, distribuire l’Eucaristia ai fedeli di cui è ministro straordinario.

“Nel ministero dell’altare, l’accolito ha compiti propri che egli stesso deve esercitare (Cf. nn. 187-193).

“100. Se manca l’accolito istituito, si possono designare, per il servizio dell’altare in aiuto al sacerdote e al diacono, altri ministri laici che portano la croce, i ceri, il turibolo, il pane, il vino, l’acqua. Essi possono essere anche incaricati per distribuire la Comunione come ministri straordinari.

“187. I compiti che l’accolito può svolgere sono di vario genere; molti di essi si possono presentare contemporaneamente. Conviene quindi distribuire i vari compiti tra più accoliti; se però è presente un solo accolito, svolga lui stesso gli uffici più importanti, e gli altri vengano distribuiti tra più ministri.

Riti iniziali  

“188. Nella processione all’altare, l’accolito può portare la croce, affiancato da due ministri con i ceri accesi. Giunto all’altare, colloca la croce presso l’altare, affinché sia la croce dell’altare, altrimenti la ripone in un luogo degno. Quindi va al suo posto in presbiterio.

“189. Durante l’intera celebrazione, è compito dell’accolito accostarsi, all’occorrenza, al sacerdote o al diacono per presentare loro il libro o per aiutarli in tutto ciò che è necessario. Conviene pertanto che, per quanto possibile, occupi un posto dal quale possa svolgere comodamente il suo compito, sia alla sede che all’altare.

Liturgia eucaristica         

“190. In assenza del diacono, terminata la preghiera universale, mentre il sacerdote rimane nella sede, l’accolito dispone sull’altare il corporale, il purificatoio, il calice, la palla e il Messale. Quindi, se necessario, aiuta il sacerdote nel ricevere i doni del popolo e, secondo l’opportunità, porta all’altare il pane e il vino e li consegna al sacerdote. Se si usa l’incenso, presenta il turibolo al sacerdote, e lo assiste poi nell’incensazione delle offerte, della croce e dell’altare. Quindi incensa il sacerdote e il popolo.

“191. L’accolito istituito, se necessario, come ministro straordinario, può aiutare il sacerdote nella distribuzione della Comunione al popolo. Se si fa la Comunione sotto le due specie, in assenza del diacono, l’accolito presenta il calice ai comunicandi, o tiene lui stesso il calice, se la Comunione si dà per intinzione.

“192. L’accolito istituito, terminata la distribuzione della Comunione, aiuta il sacerdote o il diacono a purificare e riordinare i vasi sacri. In assenza del diacono, l’accolito istituito porta i vasi sacri alla credenza e lì, come si usa abitualmente, li purifica, li asterge e li riordina.

“193. Terminata la celebrazione della Messa, l’accolito e gli altri ministri, insieme al sacerdote e al diacono, ritornano in sagrestia processionalmente nello stesso modo e ordine con il quale erano arrivati”.

Da questo può sembrare che un seminarista stia prendendo il posto del diacono.

Anche se il seminarista non è ancora un accolito istituito, può comunque servire al fianco del sacerdote, aiutandolo con il messale sull’altare, offrendogli la patena e, se necessario, essere nominato ad hoc come ministro straordinario della Comunione.

Se è un accolito istituito, allora può anche purificare i vasi sacri alla credenza. Se non lo fa, tocca al sacerdote purificare i vasi sacri.

Tuttavia, non può svolgere alcuna funzione che è propria del ministro ordinato .

Così, durante la Liturgia della Parola non può leggere il Vangelo e tenere l’omelia. L’Istruzione Redemptionis Sacramentum dice infatti:

“63. La lettura del Vangelo, che«costituisce il culmine della Liturgia della Parola», è riservata, secondo la tradizione della Chiesa, nella celebrazione della sacra Liturgia al ministro ordinato. Non è pertanto consentito a un laico, anche religioso, proclamare il Vangelo durante la celebrazione della santa Messa e neppure negli altri casi in cui le norme non lo permettano esplicitamente. 

“64. L’omelia, che si tiene nel corso della celebrazione della santa Messa ed è parte della stessa Liturgia, «di solito è tenuta dallo stesso Sacerdote celebrante o da lui affidata a un Sacerdote concelebrante, o talvolta, secondo l’opportunità, anche al Diacono, mai però a un laico. In casi particolari e per un giusto motivo l’omelia può essere tenuta anche da un Vescovo o da un Presbitero che partecipa alla celebrazione anche se non può concelebrare».

“66. Il divieto di ammissione dei laici alla predicazione durante la celebrazione della Messa vale anche per i seminaristi, per gli studenti di discipline teologiche, per quanti abbiano ricevuto l’incarico di «assistenti pastorali», e per qualsiasi altro genere, gruppo, comunità o associazione di laici”.

Durante la liturgia eucaristica l’accolito non prepara il calice versando l’acqua e il vino, ma semplicemente offre questi al sacerdote. Neppure aiuta il sacerdote a elevare il calice per la dossologia finale. Infine, il sacerdote, e non l’accolito, invita i fedeli a fare il segno della pace e rivolge il congedo al popolo al termine della Messa.

Se il sacerdote ha permesso o incaricato il seminarista a svolgere qualsiasi di questi compiti propri del diacono, allora è in errore. È anche poco saggio, e un seminarista dovrebbe rifiutarsi di farlo.

In alcuni casi potrebbe anche essere considerato un’usurpazione delle funzioni sacre che potrebbe persino ostacolare o ritardare l’accettazione di un seminarista agli ordini sacri.

[Traduzione dall’inglese a cura di Paul De Maeyer]

***

I lettori possono inviare domande all’indirizzo liturgia.zenit@zenit.org. Si chiede gentilmente di menzionare la parola “Liturgia” nel campo dell’oggetto. Il testo dovrebbe includere le iniziali, il nome della città e stato, provincia o nazione. Padre McNamara potrà rispondere solo ad una piccola selezione delle numerosissime domande che ci pervengono.

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ZENIT Staff

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