Il segni della presenza di Dio

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Gli Israeliti chiedono un segno che faccia sì che possano facilmente credere alla persona e alla missione di Gesù. Ma l’approccio della fede non si fonda sui segni materiali, sulle rivelazioni eclatanti; si serve, invece, dell’apertura generosa del cuore. 

Meditazione

In un brano famoso delle sueConfessioni, sant’Agostino narra l’azione misteriosa di Dio che ottenne la sua conversione: «A trattenermi erano […] le vanità delle vanità, antiche amiche mie, che mi tiravano di sotto la veste di carne e sussurravano a bassa voce: “Tu ci congedi?… Da questo momento non ti sarà più concesso di fare questo e quell’altro eternamente”. E quali cose non mi suggerivano con ciò che ho chiamato “questo e quell’altro”, quali cose non mi suggerivano, Dio mio! […] Dilagarono i fiumi dei miei occhi, sacrificio gradevole per te, e ti parlai a lungo, se non in questi termini, in questo senso: “E tu, Signore, fino a quando?. Fino a quando, Signore, sarai irritato fino alla fine? Dimentica le nostre passate iniquità”. Sentendomene ancora trattenuto, lanciavo grida disperate: “Per quanto tempo, per quanto tempo il domani e domani”? Perché non subito, perché non in quest’ora la fine della mia vergogna?”. Così parlavo e piangevo nell’amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: “Prendi e leggi, prendi e leggi”. Mutai d’aspetto all’istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte. Arginata la piena delle lacrime, mi alzai. […] Tornai concitato al luogo dove […] avevo lasciato il libro dell’Apostolo. Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: “Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo né assecondate la carne nelle sue concupiscenze”. Non volli leggere oltre, né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono». È l’azione libera di Dio che conta e la disposizione d’animo dinanzi ad essa. Così fu per gli abitanti di Ninive e così pure per la regina del sud che venne da lontano per ascoltare la sapienza di Salomone. 

Preghiera

Sii propizio a noi tuoi fedeli, Signore, e donaci i tesori della tua grazia, perché, ardenti di speranza, fede e carità, restiamo sempre fedeli ai tuoi comandamenti. 

Agire

Dare spazio alla preghiera e al dialogo interiore con Dio per saperlo riconoscere nei segni che mi offre nel quotidiano, anche nelle cose piccole, e corrispondere con prontezza. 

Meditazione del giorno a cura dipadre Paolo Cerquitella, L.C., tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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