Il Rinnovamento nello Spirito Santo ricorda Paolo VI

Martinez: “Profeta del rinnovamento spirituale della storia”

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In occasione del rito di beatificazione del Pontefice Paolo VI, che verrà celebrato da Papa Francesco domenica 19 ottobre, durante la messa conclusiva della III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia, il Rinnovamento nello Spirito Santo vuole ricordare il Papa che salutò e incoraggio la nascita del Movimento Carismatico Cattolico.

Era il 1975 quando Paolo VI riceveva in udienza, nella Basilica vaticana, i partecipanti al III Congresso Internazionale del Movimento Carismatico Cattolico, lasciando in eredità un discorso storico, tra i più pregnanti riguardo alla spiritualità carismatica. Il Papa aveva preparato un discorso ufficiale scritto, ma non ne diede lettura, improvvisando, “a braccio”: «Questo Rinnovamento deve ringiovanire il mondo, deve dargli una spiritualità, un’anima, un pensiero religioso. Deve far riaprire le labbra chiuse del mondo alla preghiera, al canto, alla gioia, agli inni e alla testimonianza. Sarà una grande fortuna per il nostro tempo e per i nostri fratelli, se una generazione intera di giovani, la vostra generazione, grida al mondo la gloria e la grandezza del Dio della Pentecoste» (Beato Paolo VI, 19 maggio 1975).

«È memoria gravida di gratitudine – ha commentato Martinez – quella che ci lega al Beato Paolo VI, il pontefice delle origini del Rinnovamento, che da subito ebbe a riconoscerci come “chance per la Chiesa e per il mondo”. Agli albori del Rinnovamento nello Spirito, quando timidamente uomini e donne investiti da una nuova intimità spirituale con le Persone della Santissima Trinità sfidavano il giudizio generale di incomprensione, il Sommo Pontefice Paolo VI intravedeva nel Rinnovamento un segno eloquente della speranza più viva insita nel cuore dei Padri Conciliari del Vaticano II: il ritorno dello Spirito Santo, del primato di un nuovo culto spirituale nella Chiesa portatore di sorprendenti e meravigliosi carismi per una nuova evangelizzazione del mondo contemporaneo. Il nuovo Beato aveva ricevuto dallo Spirito una rara intelligenza spirituale del reale, una visione della storia, tra memoria e profezia, di particolare bellezza ed efficacia. Un vero maestro di fede, un meraviglioso pedagogo al quale abbiamo sempre guardato con stupore. Paolo VI intuì il bisogno di ripartire dal prodigio della Pentecoste nella Chiesa, per una nuova effusione di gioia e di passione per Gesù e per il Suo Vangelo all’approssimarsi del terzo millennio di vita cristiana. Un meraviglioso disegno che, iniziato con Papa Montini, avanza oggi efficacemente con Papa Francesco lungo un cinquantennio di straordinarie grazie di cui siamo testimoni».

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ZENIT Staff

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