Il Re di Giordania ricevuto dal Santo Padre

Abdullah II offre la sua collaborazione in vista della visita di papa Francesco in Terra Santa

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In un clima “cordiale e non formale” si è svolto l’incontro tra papa Francesco e il re di Giordania, Abdullah II bin Hussein. Il monarca mediorientale è giunto in Vaticano poco prima delle 16.

All’arrivo davanti alla Casa Santa Marta è stato accolto dal Prefetto della Casa Pontificia, monsignor Georg Gaenswein, e dal Capo del Protocollo, monsignor José Avelino Bettencourt, e nell’atrio della Domus è stato salutato dal cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da monsignor Dominique Mamberti, sottosegretario per i Rapporti con gli Stati.

Il Santo Padre ha ricevuto il Re all’ingresso del Salone al Piano terreno, dove ha avuto luogo il colloquio, a cui ha partecipato anche il Principe Ghazi bin Muhammed, oltre all’interprete vaticano di lingua inglese.

La conversazione, riferisce una nota del direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, “è continuata anche mentre gli illustri interlocutori prendevano un thé”, ed è durata “in tutto un poco più di quaranta minuti”.

“Naturalmente la visita – ha aggiunto Lombardi – ha avuto luogo nel contesto dell’atteso viaggio del Papa Francesco in Terra Santa, dove toccherà anzitutto la Giordania, e Sua Maestà ha avuto modo di riaffermare i sentimenti con cui il popolo giordano si prepara ad accogliere il Papa e le disposizioni più aperte alla collaborazione nell’impegno per la pace e per il dialogo interreligioso”.

Al termine il Santo Padre ha salutato anche gli altri membri del seguito. Re Abdullah II bin Hussein di Giordania e la sua delegazione, hanno lasciato il Vaticano intorno alle 16.45.

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ZENIT Staff

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