"Il Presepe e l'Albero toccano il cuore di tutti, anche dei non credenti"

Il Papa riceve in udienza le delegazioni da Verona e Catanzaro per il dono del Presepe e dell’Albero di Natale in piazza San Pietro

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“Due bellissimi doni natalizi che saranno ammirati dai numerosi pellegrini, provenienti da ogni parte del mondo”. Così Papa Francesco ha definito il Presepe e l’Albero di Natale donati per piazza San Pietro dalle diocesi di Verona e Catanzaro. Le delegazioni delle due città sono state ricevute stamane in udienza in Sala Clementina.

Il Santo Padre ha ringraziato tutti coloro che hanno cooperato, in vari modi, alla realizzazione del presepe con le statue di terracotta a grandezza naturale, donato dalla Fondazione Arena di Verona, e hanno favorito il trasporto del grande abete, offerto dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, insieme ad altri alberi destinati a diversi ambienti del Vaticano.

Essi – ha poi sottolineato – “esprimono le tradizioni e la spiritualità delle vostre Regioni. I valori del cristianesimo, infatti, hanno fecondato la cultura, la letteratura, la musica e l’arte delle vostre terre; e ancora oggi tali valori costituiscono un prezioso patrimonio da conservare e trasmettere alla future generazioni”.

Albero e presepe sono inoltre “segni natalizi sempre suggestivi e cari alle nostre famiglie cristiane” – ha proseguito il Pontefice -; “essi richiamano il Mistero dell’incarnazione, il Figlio unigenito di Dio fattosi uomo per salvarci, e la luce che Gesù ha portato al mondo con la sua nascita”.

Ma il presepe e l’albero “toccano il cuore di tutti, anche di coloro che non credono”, perché “parlano di fraternità, di intimità e di amicizia, chiamando gli uomini del nostro tempo a riscoprire la bellezza della semplicità, della condivisione e della solidarietà”.

Sono, dunque, “un invito all’unità, alla concordia e alla pace”, un invito – ha rimarcato Francesco – “a fare posto, nella nostra vita personale e sociale, a Dio, il quale non viene con arroganza ad imporre la sua potenza, ma ci offre il suo amore onnipotente attraverso la fragile figura di un Bimbo”. La loro funzione, in tal senso, è molto più che decorativa: entrambi sono “un messaggio di luce, di speranza e di amore”.

Al termine della breve udienza, il Papa ha augurato a tutti i presenti, alle loro famiglie e agli abitanti delle regioni Veneto e Calabria, “di trascorrere con serenità ed intensità il Natale del Signore”. “Egli, il Messia – ha soggiunto – si è fatto uomo ed è venuto in mezzo a noi, per dissipare le tenebre dell’errore e del peccato, recando all’umanità la sua luce divina”.

Quindi, ha concluso esortando: “Seguiamo Lui, la luce vera, per non smarrirci e per riflettere a nostra volta luce e calore su quanti attraversano momenti di difficoltà e di buio interiore”.

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ZENIT Staff

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