Il Prefazio e le preghiere eucaristiche

Risponde padre Edward McNamara, L.C., professore di Teologia e direttore spirituale

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Nella sua consueta rubrica di liturgia, padre Edward McNamara risponde oggi ad un quesito presentato da un nostro lettore di lingua italiana:

Vorrei chiedere: solo le preghiere eucaristiche prima e terza non hanno un proprio prefazio. Quando recitiamo le altre preghiere eucaristiche che hanno tutte un prefazio proprio, dobbiamo sempre usare il loro prefazio? Soprattutto nei Tempi Forti, quando c’è un Prefazio proprio del Tempo, dovremmo usare sempre e solo le preghiere eucaristiche 1 e 3? —  P.C.B., Awali, Bahrain

Prima di tutto bisogna chiarire che cosa è un prefazio proprio. I concetti sono due. In primo luogo la preghiera eucaristica ha un prefazio proprio (le preghiere eucaristiche II e IV, e le speciali preghiere eucaristiche per le Messe per varie necessità e la riconciliazione). In secondo luogo la Messa del giorno ha un prefazio proprio.

Per quanto riguarda il secondo tipo, a metà degli anni ‘70 la Congregazione per il Culto Divino e i Sacramenti ha chiarito in una risposta ufficiale alla Conferenza episcopale italiana che un prefazio proprio significava prefazio del giorno, non prefazio del tempo. Pertanto, le Messe con un prefazio proprio sono quelle con un prefazio che è obbligatorio recitare in un giorno specifico.

In pratica significa le Messe di solennità maggiore con prefazi prescritti, come Natale, Pasqua e il Sacro Cuore, o quelle hanno una serie specifica di prefazi, come le domeniche di Avvento e di Quaresima. 

Una preghiera eucaristica, che ha un prefazio proprio non può essere usata se un altro prefazio è obbligatorio in un giorno specifico.

Cioè la Preghiera Eucaristica IV può essere usata nelle domeniche del Tempo Ordinario. Può anche essere usata per le messe feriali durante lo stesso periodo e può persino essere usata per le messe feriali in periodi come l’Avvento e la Quaresima, tranne verso la fine, quando è richiesto il prefazio della Passione del Signore. Tuttavia, dal punto di vista pastorale è probabilmente più indicato rispettare il prefazio del tempo, a meno che non ci sia un buon motivo per utilizzare la Preghiera Eucaristica IV.

Allo stesso modo, questa preghiera eucaristica può essere usata per qualsiasi Messa votiva, anche se le rubriche indicano un altro prefazio. Poiché la celebrazione di una Messa votiva è di per sé una scelta, gli elementi variabili della Messa non sono strettamente obbligatori.

Un esempio: il prefazio di San Giuseppe è obbligatorio il 19 marzo, e di conseguenza la Preghiera Eucaristica IV non può essere utilizzata in quel giorno. Se invece si celebra una Messa votiva di San Giuseppe in qualsiasi giorno che tali Messe sono consentite, si è liberi di usare il prefazio di San Giuseppe o un altro prefazio valido. E in questo modo si può usare in queste occasioni anche il quarto Canone.

E la Preghiera Eucaristica II? È vero che la questa preghiera eucaristica ha un prefazio proprio, ma la rubrica indica espressamente che questo può – e spesso deve – essere sostituito con qualsiasi degli altri prefazi ordinari o del tempo. In questo modo, essa può essere usata esattamente allo stesso modo delle Preghiere I e III, che non hanno prefazi propri.

Il motivo per il quale questa preghiera eucaristica ha un prefazio proprio sta nelle sue origini. È infatti un adattamento dell’anafora attribuita al presbitero romanoIppolito (martirizzato nell’anno 235 d.C.). Anche se studi recenti hanno messo in dubbio la sua associazione con Sant’Ippolito, rimane comunque il testo più antico ancora esistente di una preghiera eucaristica sviluppata, così antico che precede persino l’introduzione del Sanctus nella liturgia.

Dal momento che il Sanctus è ora considerato come essenziale per la struttura letteraria della preghiera eucaristica, si è deciso di adattare la prima – e teologicamente più ricca – parte di questa antica preghiera e di trasformarla in un prefazio.

Altri cambiamenti hanno modificato il linguaggio alla luce dei successivi sviluppi dogmatici. Ad esempio, la versione originale usò l’espressione Il tuo servo Gesù Cristo, una terminologia perfettamente ortodossa un secolo prima dell’eresia di Ario (256–336), ma difficilmente comprensibile nei secoli successivi.

Peccato, forse, sono state tolte alcune espressioni colorite, come ad esempio nel racconto dell’istituzione, dove si spiega che Cristo “si consegnò volontariamente alla tua passione, per […] rompere i vincoli della morte ecalpestare l’inferno”. 

A causa della sua brevità, è molto indicato per le Messe nei giorni feriali. Pur non essendo vietato la domenica e nelle solennità, è preferibile non usarlo per non creare uno squilibrio tra la durata più lunga della Liturgia della Parola e quella più breve della Liturgia dell’Eucaristia.

Per quanto riguarda l’utilizzo delle Preghiere eucaristiche della riconciliazione, la rubrica del Messale spiega che queste preghiere possono essere usate nelle Messe in cui il mistero della riconciliazione viene particolarmente sottolineato. Queste includono le formule della Messa per esigenze particolari come la promozione dell’armonia sociale, la riconciliazione, la giustizia e la pace, in tempi di guerra e di disordini sociali, per la remissione dei peccati, per la promozione della carità, il mistero della Santa Croce, dell’Eucaristia , e del Preziosissimo Sangue e le Messe durante la Quaresima.

Anche se queste preghiere eucaristiche hanno un prefazio proprio, è consentito usarle con un altro prefazio che in qualche modo fa riferimento ai temi di penitenza e di conversione, ad esempio, con i prefazi di Quaresima. Chiaramente queste preghiere eucaristiche possono essere usate durante il periodo di Quaresima.

Le rubriche non fanno distinzione tra giorni feriali e domeniche, e quindi possono essere utilizzate nel giorno del Signore, a condizione che vengono rispettati i prefazi propri che devono essere usati in alcune domeniche di Quaresima.

Allo stesso modo delle Messe suggerite nelle rubriche, queste preghiere eucaristiche si rivelano spesso utili durante i ritiri e gli esercizi spirituali, per fomentare la riconciliazione con Dio e scoprire la sua misericordia.

Per quanto riguarda la “Preghiera eucaristica per uso nelle messe per varie necessità”, dal momento che nelle rubriche latine non viene fatta alcuna menzione di sostituire il prefazio, queste quattro preghiere non possono essere separate dai loro prefazi.

Per questo motivo, l’uso di queste preghiere è limitato alle occasioni in cui una Messa, per varie necessità, può essere celebrata. Di conseguenza, vengono utilizzati soprattutto durante il tempo ordinario in quanto la celebrazione di queste Messe è molto limitata durante i principali tempi liturgici.

In realtà, non si tratta di quattro diverse preghiere eucaristiche, ma di quattro versioni di una sola preghiera che accentuano temi diversi. Questa accentuazione avviene soprattutto durante il prefazio di ogni versione e in una parte delle intercessioni dopo la consacrazione.

Cioè separando queste preghiere dai loro prefazi, viene meno il tema particolare che la preghiera cerca di sottolineare.      

La prima versione, “La chiesa in cammino verso l’unità”, è particolarmente adatta per le Messe per il Papa, per il Vescovo, per l’elezione di un Sommo Pontefice, per un Concilio o un Sinodo, per i sacerdoti, per il sacerdote celebrante, per i ministri della Chiesa, e in occasione di un’assemblea spirituale ed ecclesiale.

La seconda, “Dio guida la sua chiesa sulla via della salvezza”, è consigliabile per le Messe per la Chiesa, per le vocazioni, per i laici, per la famiglia, per i religiosi, per postulare la carità, per i parenti e gli amici, e le Messe di ringraziamento.

Il terzo adattamento, “Gesù nostra via al Padre”, è specialmente indicata per le Messe per l’evangelizzazione dei popoli, per i cristiani perseguitati, per la Nazione o la città, per il capo di Stato o di Governo
, per il Parlamento, a l’inizio dell’anno civile, e per il progresso dei popoli.

Infine la quarta versione di questa preghiera eucaristica, “Gesù modello di amore”,è particolarmente pertinente alla Messe per i rifugiati e gli esuli, in tempo di carestia o per chi soffre di fame, per coloro che sono afflitti o ci perseguitano, per i prigionieri o quelli in carcere, per i malati, per i moribondi, per implorare la grazia di una buona morte, per qualsiasi esigenza.

Questa analisi parziale delle Messeper varie necessitàci offre anche l’opportunità di riscoprire il tesoro della preghiera di intercessione della Chiesa, che spesso rimane occultato nel Messale.

***

I lettori possono inviare domande all’indirizzo liturgia.zenit@zenit.orgSi chiede gentilmente di menzionare la parola “Liturgia” nel campo dell’oggetto. Il testo dovrebbe includere le iniziali, il nome della città e stato, provincia o nazione. Padre McNamara potrà rispondere solo ad una piccola selezione delle numerosissime domande che ci pervengono.

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Fr. Edward McNamara

Padre Edward McNamara, L.C., è professore di Teologia e direttore spirituale

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