"Il pontificato di Pio XII sarà accessibile entro cinque anni a tutti i ricercatori"

Il direttore dell’Archivio Segreto Vaticano alle Giornate di Storia alle Canarie

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LAS PALMAS DE GRAN CANARIA, giovedì, 4 marzo 2010 (ZENIT.org).- Il direttore dell’Archivio Segreto Vaticano, monsignor Sergio Pagano, ha affermato questo lunedì durante l’inaugurazione delle XIII Giornate di Storia della Chiesa alle Canarie (Spagna) che “il pontificato di Pio XII sarà accessibile entro cinque anni a tutti i ricercatori”.

Le Giornate sono organizzate dall’Istituto Superiore di Teologia delle Isole Canarie (ISTIC) e sono in svolgimento fino a questo giovedì, accolte da una grande attenzione mediatica, ha reso noto a ZENIT Julio Roldán, della Diocesi delle Canarie.

Lo stesso titolo suscita interesse: “L’Archivio Segreto Vaticano, eredità di fronte all’oblio. Il patrimonio documentario delle Canarie”.

Il direttore dell’Archivio Segreto Vaticano ha aperto le Giornate. Elías Zait, direttore del dipartimento di Storia della Chiesa dell’ISTIC e organizzatore delle Giornate, ha sottolineato quanto sia stata straordinaria e singolare la presenza di questo primo oratore.

In questi giorni sono stati perseguiti due obiettivi: da un lato analizzare le circostanze sociali del XIX secolo fino al 1939, dall’altro esporre alcuni fatti alla luce della documentazione presentata.

All’interno della programmazione del corso 2007 di Storia della Chiesa c’era la ricerca sull’Archivio Segreto Vaticano. Nell’équipe di lavoro ci sono Ruymán Hernández, Teresa Murillo, Graciela García e José Miguel Barreto. Ci si è recati in Vaticano e sono stati studiati circa 1.300 documenti digitalizzati.

Monsignor Pagano, 61 anni, originario di Genova, è esperto di liturgia e diplomato in Paleografia e Archivistica nella scuola vaticana di cui è vicerettore. Da 32 anni è membro attivo dell’Archivio Segreto Vaticano, dove ha iniziato come scrittore, passando per vari incarichi fino ad arrivare ad esserne attualmente prefetto.

Professore di diplomazia pontificia e di archivistica, membro dell’Accademia di San Carlo a Milano, dal 1985 è consultore della Congregazione per le Cause dei Santi e dal 1997 membro della Pontificia Commissione per il Patrimonio Culturale della Chiesa. Ha scritto 167 opere.

Ha appena pubblicato la nona edizione del processo a Galileo. La prima era del 1984, ma mancavano dei documenti che in quel momento non erano disponibili.

Nell’intervento inaugurale, intitolato “L’Archivio Segreto Vaticano: un tesoro per la storia”, monsignor Pagano ha presentato una rapida panoramica in cui si descrive la sua evoluzione dall’inizio ai giorni nostri.

L’Archivio è stato fondato da Paolo V nel XVII secolo e aperto da Leone XIII agli studiosi di tutto il mondo nel 1881. E’ una delle istituzioni più prestigiose della Chiesa cattolica in ambito culturale e una delle più ammirate nel contesto della ricerca storiografica.

Alcuni documenti sono andati perduti per le vicissitudini storiche. Non c’è quasi niente che sia anteriore all’anno Mille. Con il tempo è stato ampliato grazie all’attività della Santa Sede nel mondo e all’incorporazione di archivi privati o della Curia.

A Paolo VI si deve l’ultimo ampliamento logistico, la costruzione attuale sotto il Cortile della Pigna del nuovo archivio sotterraneo formato da due piani, con 31.000 metri cubi di capacità e 43.000 metri lineari di scaffali.

Non basta una vita per conoscerlo, e una persona che viva cent’anni potrebbe arrivare a conoscerne solo un terzo. Ci sono settori più studiati, altri completamente ignorati. Ogni giorno lo frequentano tra i sessanta e i settanta ricercatori, che in alcuni mesi arrivano a novanta. Provengono da tutto il mondo, ma soprattutto dall’Europa.

Le Segreteria di Stato e le Nunziature Apostoliche aumentano i fondi insieme a documenti di privati, famiglie, donazioni…

Attualmente ci si sforza di presentare tutti gli inventari su supporti informatici. Sono a disposizione dei ricercatori in un sistema intranet, poi gli indici verranno posti su Internet (mai i documenti). Tutti i registri papali del XII secolo sono in DVD, e l’Archivio della Segreteria di Stato è in gran parte microfilmato.

E’ aumentato il numero dei ricercatori che aprono i documenti del pontificato di Pio XI, e si possono già vedere i primi risultati di ricerca sulla Guerra Civile Spagnola.

Circa l’apertura della documentazione relativa al pontificato di Pio XII, monsignor Pagano pensa che sia possibile entro cinque anni, ma la decisione finale spetta al Papa. Per ora è chiuso, ma quando verrà aperto tutti i ricercatori potranno consultarne il contenuto senza alcuna censura.

Attualmente si lavora su milioni di testi relativi al periodo tra il 1939 e il 1958, anno della morte di Pio XII.

“La Santa Sede ha tutto l’interesse ad aprire domani stesso, perché non c’è paura – ha dichiarato monsignor Pagano -. Non si è ancora pronti per ragioni scientifiche. Bisogna numerare, protocollare, conservare, registrare, mettere in ordine tutte le lettere”.

“Quando si aprirà il materiale relativo al pontificato di Pio XII ci saranno precisazioni, contestualizzazioni, ma non ci si aspetta niente di misterioso o che rappresenti una sorpresa. Si constaterà il gran bene che ha fatto Pio XII in relazione agli ebrei”.

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ZENIT Staff

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