"Il pellegrinaggio di fiducia sulla terra" fa tappa in Ruanda

Si terrà da domani fino a domenica l’incontro internazionale dei giovani della Comunità di Taizè nel Paese africano ancora segnato dal genocidio del 1994

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di Daniele Trenca

ROMA, martedì, 13 novembre 2012 (ZENIT.org).- Un evento forte dove la condivisione delle esperienze, la riflessione biblica, la preghiera e le comunità locali saranno i punti salienti dell’incontro organizzato dalla Comunità di Taizè. Un programma ricco a cui parteciperanno i giovani dai 18 ai 30 anni provenienti da tutto il mondo.

L’appuntamento sarà un’occasione per i giovani della regione dei Grandi Laghi, dell’Africa orientale e non solo, per vivere un’esperienza di comunione, di condivisione e di riflessione nella vita cristiana in un contesto internazionale e multiculturale, mostrando concretamente il loro impegno a Cristo e alla Chiesa. Intraprendere iniziative per costruire la fiducia e la pace nelle loro comunità e nella loro regione.

I giorni centrali della manifestazione saranno il giovedì, il venerdì e il sabato. Il programma è diviso in due momenti: dopo la preghiera del mattino l’incontro si svilupperà nelle parrocchie della città e delle zone circostanti con il tema “Visitare e incontrare dei testimoni della speranza nel quartiere”. Si alternerà la preghiera con canti, lettura biblica ed un tempo riservato alla meditazione. Il pomeriggio invece è prevista la condivisione in piccoli gruppi e laboratori sui diversi argomenti affrontati: temi sociali, catechesi, condivisione con culture diverse ecc.

Per questa comunità cristiana ecumenica, fondata da Frere Roger nel 1940, il Pellegrinaggio di fiducia sulla Terra rappresenta un evento centrale. Ogni anno viene fatto in una metropoli dove partecipano migliaia di giovani.

Dopo l’incontro in Kenya, a Nairobi nel 2008, i responsabili della Chiesa e della pastorale giovanile hanno ritenuto opportuno invitare i fratelli di Taizé a preparare una nuova tappa del “pellegrinaggio di fiducia sulla terra” in Ruanda. Un piccolo stato con oltre 10 milioni di abitanti e senza sbocco sul mare, che condivide con gli altri paesi della regione molte sfide.

Dopo il genocidio del 1994 i ruandesi hanno compiuto sforzi enormi per la ricostruzione e lo sviluppo del loro paese in diverse aree: sicurezza, infrastrutture, istruzione, sanità, energia e pubblica amministrazione. Risultati che incoraggiano le speranze di molti loro vicini. Quest’evento sarà l’occasione per incontrare testimoni della guerra e sentire dalla loro voce le esperienze, dalla lotta durata anni alla pace tanto desiderata. Dalla ricostruzione del Paese sino alla grande sfida chiamata riconciliazione.

I molti giovani che arriveranno in Ruanda non giudicheranno il passato, ma avranno un occhio rivolto al futuro, rafforzando così la determinazione di un popolo che non smette di impegnarsi per un domani migliore. Dunque un pellegrinaggio in nome di Cristo per scoprire l’ospitalità e la generosità africana, per condividere la gioia della comunione e celebrare il Cristo risorto.

“Partecipare all’incontro di Kigali – fanno sapere dalla Comunità di Taizè – richiede maturità, sensibilità, responsabilità e una preparazione personale seria. La preghiera, che, a suo modo, è un pellegrinaggio della vita verso Dio, è una parte essenziale della nostra preparazione. Ci aiuterà a prepararci al viaggio e all’incontro con i nostri ospiti ruandesi. Partecipare all’incontro di Kigali  – concludono – ci invita a metterci in cammino nella preghiera ed a cercare modi per approfondire la nostra fede ed i nostri impegni”.

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ZENIT Staff

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