Il Parlamento europeo rifiuta uno stand per "One Of US"

L’evento cancellato era organizzato da Gioventù per la Vita Austria

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I responsabili politici del Parlamento europeo hanno recentemente cancellato un evento organizzato dal gruppo giovanile austriaco Youth for Life (Gioventù per la Vita – ndt). L’evento in programma puntava a promuovere il diritto alla vita e l’iniziativa cittadina europea Uno di noi. Carina Broucek, addetta stampa di Youth for Life ha parlato di come lei ed il suo gruppo si siano sentiti discriminati dal Parlamento europeo: “Questa decisione presa dalla dirigenza politica del Parlamento europeo è incomprensibile. Il nostro evento, uno stand informativo all’interno degli edifici del Parlamento a Bruxelles, era pianificato secondo le regole in vigore”. Gli stand informativi allestiti da lobbisti o cittadini sono molto comuni nel Parlamento europeo, dando agli eurodeputati l’opportunità di avvicinarsi ai cittadini e ai loro interessi.

Per esempio, soltanto la settimana scorsa simili stand sono stati autorizzati per incoraggiare i membri dell’europarlamento a firmare delle dichiarazioni scritte riguardanti le vittime della colonizzazione, gli abusi sessuali online sui minori ed il maltrattamento dei levrieri. Tutti questi casi sono indubbiamente degni di attenzione. Ma sembrerebbe come se il Parlamento europeo ritenga che gli esseri umani non ancora nati meritino meno attenzione dei levrieri.

Youth for Life era stata invitata dall’eurodeputato austriaco Ewald Stadler. Insieme avevano progettato di fare una presentazione sullo sviluppo degli esseri umani non nati e sull’iniziativa cittadina Uno di noi. 

L’iniziativa Uno di noi è basata su una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (C-34/10, Greenpeace v. Brüstle). In questa sentenza i giudici dell’UE hanno dichiarato che la vita umana inizia con il concepimento. “Il Parlamento ha sostenuto che il nostro stand informativo fosse troppo controverso. Io mi chiedo se ci sia un qualunque argomento politico che non sia controverso. Per cosa esistono i parlamenti, se non per discutere di questioni controverse?”, si è domandata Carina Broucek.

L’eurodeputato responsabile per l’autorizzazione delle esposizioni e degli stand informativi, il Questore Jim Higgins, irlandese, del partito Fine Gael, membro del gruppo politico del Partito Popolare Europeo, ha giustificato la sua decisione di rifiutare l’autorizzazione per lo stand informativo tramite una nota di poche parole.

“Noi abbiamo fatto appello alla decisione del Questore Higgins ed abbiamo scritto a lui e a tutto il Collegio dei questori proponendo di lasciar fuori ogni materiale che avrebbe potuto essere considerato controverso se solo l’On. Higgins avesse specificato quali testi o immagini egli trovasse offensivi.

Tuttavia abbiamo insistito sul nostro diritto di promuovere l’iniziativa Uno di noi dato che si tratta di un’iniziativa cittadina europea, che è un diritto garantito ai cittadini dell’UE nel Trattato di Lisbona.

L’iniziativa ha già ricevuto la previa approvazione della Commissione europea come idonea a raccogliere le firme” ha spiegato Carina Broucek. Questa è la prima volta che il Parlamento ha vietato la promozione di un’iniziativa cittadina europea. “Io sono estremamente scossa da questa discriminazione. Tutti gli altri attivisti hanno libero accesso al Parlamento. E noi?” ha reclamato Carina Broucek.

I giovani di Youth for Life intendono presentare un reclamo formale al Mediatore europeo poiché dal loro punto di vista questo rifiuto è un caso di cattiva amministrazione. Il processo decisionale non è affatto trasparente ed i questori interpretano arbitrariamente le regole in vigore. Peraltro, la procedura di ricorso si è rivelata del tutto inadeguata: il Questore responsabile, l’On. Higgins, è stato autorizzato a presentare il caso all’intero Collegio dei questori in una riunione segreta alla quale i ricorrenti non sono stati invitati. Ad essi non è stata neanche data la possibilità di conoscere quale sia stato il materiale sottoposto all’esame dei questori.

Carina Broucek dichiara che: “questi tribunali fantocci sono indegni di un’istituzione democratica come il Parlamento europeo”.

Anche il Presidente del parlamento, Martin Schulz, è stato invitato a commentare sul caso. Secondo le regole di procedura del Parlamento europeo, il Presidente deve dare una risposta entro 30 giorni ad un’interrogazione scritta depositata da qualunque eurodeputato. Ewald Stadler che aveva invitato ed incoraggiato Youth for Life a venire a Bruxelles ha avviato tale procedura. Conclude Carina Broucek:

“Siamo curiosi di vedere come il Presidente Schulz tratterà questo argomento. In quanto autorità politica del Parlamento di rango più elevato, spero che difenderà l’interesse dei cittadini europei”. 

Per maggiori informazioni: carina.broucek@gmail.com
Per esprimere il proprio disaccordo con la decisione dei questori: jim.higgins@europarl.europa.eu
Per esprimere il proprio sostegno a Youth for Life scrivendo al Presidente Schulz: 
president@europarl.europa.eu

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ZENIT Staff

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