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Il Parlamento europeo accusa lo Stato Islamico colpevole di genocidio

 In conformità con il diritto internazionale, il Parlamento invita gli Stati membri a “proteggere e aiutare, compresa la protezione militare” tutti i gruppi attaccati dall’Isis

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Il Parlamento europeo accusa lo Stato Islamico come colpevole di genocidio, e invita gli Stati membri a lottare contro di esso. In una risoluzione “sullo sterminio sistematico delle minoranze religiose da parte del cosiddetto ‘Isis / Daesh” adottata il 4 Febbraio 2016, il Parlamento europeo ha riconosciuto i crimini commessi dal sedicente Stato islamico o Daesh, come “genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità”.
In conformità con il diritto internazionale, il Parlamento invita gli Stati membri a “proteggere e aiutare, compresa la protezione militare” tutti i gruppi attaccati dall’Isis. La risoluzione minaccia azioni legali nei confronti degli Stati e degli individui che sostengono questa organizzazione criminale, e chiede agli Stati membri di impedire che i loro cittadini possano entrare nei ranghi della cosiddetta “ISIS/Daesh”.
Nel caso avvenga che citttadini europei si arruolino con l’Isis questi veranno penalmente perseguiti nel più breve tempo possibile. L’European Centre for Law and Justice (ECLJ) ha raccolto quasi 100.000 firme per sollecitare il Parlamento europeo, a condannare il genocidio. https://www.facebook.com/pages/European-Centre-for-Law-and-Justice/839273236145078 su Facebook)
L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha condannato il genocidio dello Stato Islamico il 27 gennaio 2016. Dopo aver ricordato l’elenco degli abusi commessi dal cosiddetto “Stato islamico” in particolare i crimini di guerra e crimini contro l’umanità, il Parlamento europeo ha “sottolineato che la cosiddetta ‘Isis/Daesh’ sta commettendo un genocidio nei confronti di cristiani, yazidi e altre minoranze religiose ed etniche”.
Il Parlamento “invita i membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a sostenere un deferimento alla Corte penale internazionale”, e invita il Consiglio di sicurezza ad adottare misure per riconoscere nella condotta dell’Isis/Daesh gli estremi del genocidio da parte della Corte penale internazionale.
Per quanto riguarda i paesi e le autorità che “sostengono, collaborano, finanziano o sono complici di questi crimini”, il Parlamento chiede loro “di porre fine a questi comportamenti inaccettabili” e li minaccia di procedimenti giudiziari.
Ricordando la risoluzione 2253 (2015) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il Parlamento europeo minaccia le persone e le entità che danno aiuto al cosiddetto “Stato islamico” con azioni penali, in particolare nei confronti di “fornitura di armi e l’assistenza finanziaria, tra cui il commercio illegale di petrolio”.
Il Parlamento sta osservando in particolare il commercio illegale di petrolio che avviene sul confine turco.
Lo stesso Parlamento sottolinea che la comunità internazionale ha la responsabilità di intraprendere azioni collettive al fine di proteggere le popolazioni minacciate  e vessate e sottolinea “l’importanza della comunità internazionale di fornire protezione e aiuto, anche di carattere militare, in conformità con il diritto internazionale, a tutti coloro che sono presi di mira da parte del cosiddetto ‘ISIS / Daesh’ e da altre organizzazioni terroristiche in Medio Oriente “.
Il Parlamento ha scelto di trasmettere la risoluzione, anche agli organismi delle Nazioni Unite, all’Organizzazione della cooperazione islamica e al Consiglio di cooperazione degli Stati arabi del Golfo.

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ZENIT Staff

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