Il Papa telefona a Roberto Benigni dopo i "Dieci Comandamenti"

Il Vaticano non conferma né smentisce, ma diversi organi stampa parlano di una lunga e affettuosa chiamata in cui il Pontefice si è complimentato con l’attore toscano per il suo show da record

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Sembra che tra le 10 milioni di persone incollate su Rai Uno, lunedì e martedì scorsi, per i Dieci Comandamenti di Roberto Benigni, ci fosse anche uno spettatore molto speciale: Papa Francesco. Il quale – secondo diversi organi di stampa – ha telefonato martedì sera all’attore toscano per complimentarsi dello show che conquistato il 38% di share.

Il Vaticano non ha confermato nulla, ma neanche ha smentitotrattandosi di “telefonate private” del Pontefice. Dallo staff di Benigni sono giunte invece diverse voci. Del tipo: “Era molto felice nel sentire il Papa”. Il contenuto del colloquio è rimasto tuttavia top secret.

Una mezza verità riguardo alla telefonata è giunta dal presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, mons. Vincenzo Paglia, amico dell’attore, che al giornale Famiglia Cristiana ha dichiarato: “Non mi sorprende questa chiamata… Benigni ha interpretato molto bene il modello di Chiesa ‘in uscita’ che vuole Bergoglio”. Con questo, ha tuttavia precisato, “non ho mai confermato che la telefonata ci sia stata o meno”.

Inoltre non è sicuro che il Papa abbia effettivamente seguito le due serate da record su Raiuno, considerando che è solito andare a letto presto e non guardare la Tv. I vescovi e i cardinali che hanno invece assistito alla ‘catechesi’ in prima serata del premio Oscar ne sono rimasti entusiasti.

Ad esempio il conterraneo Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, che ha affermato: “Benigni ci ha spiegato molto bene il senso del Dio biblico del Vecchio Testamento”, attraverso una “formula molto bella”, spiegando cioè che “‘ciò che importa non che Dio è, ma che Dio c’è’: non l’esistenza ma la presenza, la vicinanza di Dio”.

“Mi auguro – ha aggiunto Betori – che un giorno Benigni possa affrontare anche il Nuovo Testamento e quindi ci parli di Gesù. Ci parli cioè non solo di un Dio che c’è, ma di un Dio che è uomo, si è fatto uomo. Senza una teologia dell’incarnazione, noi non riusciamo a capire questo mondo che è intorno a noi”. 

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ZENIT Staff

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