Il Papa riceve i sindaci palestinesi che chiedono: "Fermiamo il muro della vergogna"

La barriera costruita da Israele taglia già la città di Betlemme e ora minaccia la fertile valle di Cremisan, dove lavorano 58 famiglie cristiane

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Hanno incontrato papa Francesco al termine dell’Udienza generale, dopo di che si sono intrattenuti circa un’ora con il Segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin. Sono il sindaco di Betlemme, Vera Baboun, e altri due Primi cittadini palestinesi, Nael Salman di Beit Jala e Hani al-Hayek di Beit Sahour.

Sul tavolo del colloquio, la questione del muro di separazione voluto da Israele il quale, dopo aver tagliato il territorio di Betlemme, minaccia la zona fertile di Cremisan, dove lavorano 58 famiglie cristiane. “Il progetto predisposto da Israele mira a togliere la libertà e a soffocare definitivamente l’intera area già separata da Gerusalemme, dove il 50 per cento della popolazione è sotto i 29 anni”, spiegano i sindaci ad Avvenire.

Secondo loro “il tracciato non risponde a nessuna esigenza di sicurezza”, ma “ha come unico scopo separare le famiglie cristiane dalle loro terre per confiscarle e allargare l’area delle colonie israeliane che già hanno occupato in quel quadrante la maggior parte dei territori palestinesi”.

Il rischio è quello di prosciugare la presenza cristiana in Terra Santa. “Se prevarrà la politica dei fatti compiuti già avviata dal governo israeliano – spiega Vera Baboun – nelle nostre città non ci saranno più cristiani nell’arco di vent’anni. Noi stiamo solo segnalando a tutti la linea rossa per la sopravvivenza di una presenza cristiana nell’area Betlemme. È una questione che non credo debba interessare solo noi”.

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ZENIT Staff

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