Il Papa: la diversità nella Chiesa è la polifonia di un’unica fede

Nell’ormai tradizionale pranzo in Vaticano al termine dei lavori sinodali

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ROMA, domenica, 24 ottobre 2010 (ZENIT.org).- La Chiesa cattolica è universale perché riunisce la diversità nella polifonia dell’unica fede. Lo ha detto questo sabato Benedetto XVI nel corso del di un incontro conviviale in Vaticano a conclusione delle due settimane del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente.

Durante il pranzo il Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, mons. Nikola Eterovic, ha presentato al Papa i dati principali dei lavori ai quali hanno partecipato 173 Padri sinodali.

Il presidente delegato, Sua Beatitudine Ignace Youssif III Younan, ha ringraziato il Pontefice per l’opportunità offerta alle Chiese del Medio Oriente di far sentire la loro voce, assicurando che i pastori delle Chiese Orientali torneranno nelle loro terre per proclamare senza timori il Vangelo nella carità e nella verità, e per viverlo quotidianamente.

Dal canto suo il Patriarca greco-melkita, Sua Beatitudine Gregorius III Laham, ha donato al Santo Padre uno splendido indumento liturgico orientale.

“Abbiamo visto la ricchezza, la diversità di questa comunione – ha detto il Papa in un breve discorso –. Siete Chiese di riti antichi e diversi, che tuttavia formano, insieme con tutti gli altri riti, l’unica Chiesa Cattolica”.

“E’ bello vedere questa vera cattolicità – ha aggiunto –, che è così ricca di diversità, così ricca di possibilità, di culture diverse; e tuttavia proprio così cresce la polifonia di un’unica fede, della vera comunione dei cuori che solo il Signore può dare”.

“La comunione cattolica – ha proseguito – è una comunione aperta, dialogale”, nella consapevolezza che “in Cristo siamo uniti, anche se ci sono divisioni esteriori”.

Questo perché la Verità “è amore” e “nell’amore si apre”: “perciò eravamo anche in dialogo franco e aperto con i fratelli musulmani, con i fratelli ebrei, tutti insieme responsabili per il dono della pace, per la pace proprio in questa parte della terra benedetta dal Signore, culla del cristianesimo e anche delle due altre religioni”.

“Vogliamo continuare in questo cammino con forza, tenerezza e umiltà”, ha quindi concluso.

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ZENIT Staff

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