Papa con sombrero

Antonio Spadaro SJ - Account Twitter @antoniospadaro

Il Papa in aereo conferma viaggio in Colombia nel 2017

Francesco scherza con i 76 cronisti che lo accompagnano nel viaggio in Messico. In dono un sombrero “per proteggersi dal sole”

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Ancora in volo verso il Messico, Papa Francesco già pensa ai suoi prossimi viaggi internazionali; ad esempio quello in Colombia che si terrà nel 2017, per la firma degli accordi di pace tra il governo e i ribelli delle Farc. A confermarlo è stato lo stesso Pontefice rispondendo ad una domanda del giornalista colombiano Néstor Pongutá Puerto.
Francesco ha salutato infatti uno ad uno tutti i 76 giornalisti ammessi al volo papale, a cominciare dalla giornalista messicana Valentina Alazraki, star della rete Televisa, decana dei vaticanisti con oltre 100 viaggi papali all’attivo. La reporter ha donato al Papa un curioso sombrero, il tipico copricapo messicano, che raffigura l’immagine del Santo Padre e quella della Madonna di Guadalupe.
“Questo è il terzo Papa a cui Valentina offre un sombrero!”, ha detto padre Federico Lombardi. E la giornalista ha replicato: “Perché si senta messicano! Il primo l’ho donato a Giovanni Paolo II 37 anni fa. Poi lui ne ha fatto una collezione perché ha viaggiato cinque volte. Papa Benedetto lo indossò in Guanajuato e disse che si sentiva messicano. Quindi adesso era il Suo turno. Inoltre, questo sombrero è venuto da Cuba. Una famiglia messicana se lo era portato a Cuba, ma non riuscì a consegnarlo a Lei e me lo lasciò. Io promisi, in caso Lei avesse mantenuto la promessa di andare in Messico, di darglielo. Quello che non immaginavo è che il sombrero tornasse a Cuba. Questa è stata la sorpresa! Grazie e buon viaggio!”.

Sempre la Alazraki aveva regalato al Papa, durante l’udienza generale di mercoledì scorso, alcuni film di Cantinflas, nome d’arte di un noto comico messicano. Francesco ci ha scherzato su dicendo: “La vostra decana messicana mi aspettava come per farmi entrare nel tunnel del tempo con tutti i film di Cantinflas. E così sono entrato in Messico per la porta di Cantinflas, che fa ridere bene”.

Ai cronisti Bergoglio ha poi sottolineato che quello in Messico, terra visitata otto volte dai suoi predecessori, “è un viaggio impegnativo, troppo serrato, ma tanto voluto”. “Tanto voluto”, ha aggiunto, “dal mio fratello Cirillo”, con cui si incontrerà questa sera all’Avana, “da me e anche dai messicani”.
Un pensiero è andato naturalmente alla Vergine di Guadalupe, a cui il Pontefice è legato da una profonda devozione. Riferendosi al mantello,  la “tilma” dove “non dipinta da mano umana” è raffigurata la Madonna, il Papa ha confidato ai giornalisti: “La mia voglia più intima è fermarmi davanti alla Madonna di Guadalupe, quel mistero che si studia, si studia, si studia e non ci sono spiegazioni umane. E questo è quello che fa dire ai messicani ‘Io sono ateo, ma sono guadalupano’. Alcuni messicani, non tutti sono atei”.
Infine, un saluto al dott. Alberto Gasbarri, storico organizzatore dei viaggi pontifici che concluderà la sua carriera proprio con il viaggio in Messico. La prossima volta sarà sostituito  da mons. Mauricio Rueda. “Questo è l’ultimo viaggio nel quale ci accompagna il dott. Gasbarri”, ha detto Francesco, ricordando che “da 47 anni lui lavora in Vaticano. È entrato a 3 anni, 4 anni a lavorare! È da 37 anni che fa i viaggi. Ma lo dico perché possiamo, durante questi giorni, esprimergli la nostra gratitudine”.
 
[A cura di Salvatore Cernuzio]
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ZENIT Staff

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