Il Papa è ritornato a Roma da Strasburgo

Durante il volo il Pontefice ha inviato nuovamente messaggi ai Capi di Stato di Francia, Svizzera, Germania e Italia. All’Europarlamento e al Consiglio d’Europa, Francesco ha donato rispettivamente un mosaico e un medaglione in bronzo

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Dopo circa 4 ore, è terminata la visita di Papa Francesco a Strasburgo. Finita la doppia visita al Parlamento Europeo e al Consiglio d’Europa, il Pontefice ha raggiunto in auto l’aeroporto di Strasbourg/Entzheim da dove è decollato a bordo di un A320 dell’Alitalia per rientrare a Roma. L’atterraggio, a Roma-Ciampino, è avvenuto alle 16.

Durante il volo di ritorno, come già stamane all’andata, nel sorvolare la Francia, la Svizzera, la Germania e nel rientrare infine in Italia, il Papa ha fatto pervenire ai rispettivi presidenti alcuni messaggi telegrafici.

A Francois Hollande, il Pontefice ha scritto: “Nel momento in cui sorvolo nuovamente il suolo francese, domando a Dio di accompagnare la società di questo caro paese nella giustizia e nella solidarietà, sfide del mondo attuale. Che Dio riempia la Francia delle sue benedizioni”.  

Dello stesso tono il messaggio al presidente tedesco Joachim Gauck, in cui il Santo Padre ha inviato i suoi “cordiali saluti”, assicurando le sue preghiere per tutto il popolo della Germania su cui invita “la benedizione di Dio, prosperità e pace”.  

Scrivendo al presidente Didier Burkhalter, il Papa ha chiesto che “Dio benedica il popolo svizzero con pace e gioia”. Invece al presidente della Repubblica itlaiana, Giorgio Napolitano, il Papa ha rinnovato il suo beneaugurante saluto, assicurando “una speciale preghiera per il bene e la prosperità dell’intera nazione italiana sulla quale invoco le celesti benedizioni”.

Questa mattina, all’Europarlamento, Papa Francesco aveva raggiunto in auto l’Espace Mariana de Pineda, l’ingresso d’onore del Parlamento, dove aveva avuto luogo la presentazione delle due Delegazioni, dei 14 membri del Bureau del Parlamento e degli 8 Presidenti dei Gruppi Politici dell’Assemblea.

Prima di entrare nel Salone Protocollare, dove ha incontrato il presidente Martin Schulz alla presenza di alcune Autorità politiche ed ecclesiastiche, il Pontefice ha apposto sul Libro d’oro del Parlamento Europeo la seguente dedica, in italiano: “Auguro che il Parlamento Europeo sia sempre la sede dove ogni suo membro concorra a fare sì che l’Europa, consapevole del suo passato, guardi con fiducia al futuro per vivere con speranza il presente. Franciscus“. Ha poi lasciato in dono un’opera musiva realizzata dallo Studio del Mosaico Vaticano, raffigurante la “Colomba della pace”.

Inoltre, al suo arrivo al Parlamento, Bergoglio ha ricevuto una piacevole sorpresa: ha potuto salutare la proprietaria della casa in cui alloggiava quando, nel 1986, era studente a Francoforte sul Meno alla ‘Philosophisch-Theologische Hochschule Sankt Georgen’. Si tratta della signora Elma Schmidt che il Papa non vedeva da circa trent’anni. 

Seguendo il programma della visita, alle ore 11.15, il Santo Padre si è trasferito all’Emiciclo per la Sessione solenne del Parlamento Europeo. Pronunciato il suo discorso, si è recato, sempre in auto, al Consiglio d’Europa. Al suo arrivo al “Palais de l’Europe”, alle 12.30, è stato accolto dal Segretario Generale del Consiglio Thorbjørn Jagland, dal presidente del Comitato dei Ministri, dalla presidente dell’Assemblea Parlamentare Anne Brasseur, dal presidente del Congresso dei Poteri Locali e Regionali, dal presidente della Corte Suprema dei Diritti dell’Uomo, dal commissario ai Diritti dell’Uomo e dal presidente della Conferenza Internazionale delle Organizzazioni non Governative.

Dopo la presentazione delle due Delegazioni, nell’ufficio del Segretario Generale il Papa ha incontrato, alla presenza di alcune personalità politiche ed ecclesiastiche, il Segretario Generale Thorbjørn Jagland. Quindi, nella “Lobby del Comitato dei Ministri”, ha apposto sull’Albo d’oro del Consiglio d’Europa la seguente dedica: “Di cuore auguro al Consiglio d’Europa di rispondere con creatività alla sua vocazione di unità per costruire una civiltà dell’incontro. Franciscus“. Anche qui ha lasciato in dono un “Medaglione con Angelo” in bronzo, che porta la scritta: Un mondo di solidarietà e di pace fondato sulla giustizia, opera dell’artista italiano Guido Veroi.

Passando dalla Sala del Comitato dei Ministri, dalla quale vede la Cattedrale di Strasburgo, Papa Francesco è poi sceso nell’Emiciclo per la Sessione solenne del Consiglio d’Europa, che è iniziata alle ore 13.

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ZENIT Staff

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