Il Papa chiede "una mobilitazione di coscienze in favore dei cristiani perseguitati"

Al termine dell’Udienza generale, il Papa rivolge un appello per tutte le comunità cristiane nel mondo, affinché possano ritrovare nei propri Paesi sicurezza e serenità, professando liberamente la propria fede

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Al termine dell’Udienza generale in piazza San Pietro, Papa Francesco ha lanciato un vigoroso appello per tutte le comunità cristiane vittime di persecuzioni e violenze nel mondo, soprattutto in Medio Oriente.

“Con grande trepidazione seguo le drammatiche vicende dei cristiani che in varie parti del mondo sono perseguitati e uccisi a motivo del loro credo religioso – ha detto il Santo Padre -. Sento il bisogno di esprimere la mia profonda vicinanza spirituale alle comunità cristiane duramente colpite da un’assurda violenza che non accenna a fermarsi, mentre incoraggio i Pastori e i fedeli tutti ad essere forti e saldi nella speranza”.

Ancora una volta, il Pontefice ha quindi rivolto “un accorato appello a quanti hanno responsabilità politiche a livello locale e internazionale, come pure a tutte le persone di buona volontà, affinché si intraprenda una vasta mobilitazione di coscienze in favore dei cristiani perseguitati. Essi hanno il diritto di ritrovare nei propri Paesi sicurezza e serenità, professando liberamente la propria fede”. A conclusione il Papa ha aggiunto: “E adesso per tutti i cristiani perseguitati perché cristiani invito a pregare un Padre Nostro…”

Al momento dei saluti ai pellegrini nelle diverse lingue, Papa Francesco, in italiano, si è rivolto alle Suore Scalabriniane a cui ha detto: “Grazie per quello che fatte per i migranti, Grazie davvero!”. Ha poi salutato le Carmelitane Missionarie di Santa Teresa di Gesù Bambino, che celebrano il Capitolo Generale, e gli studenti e docenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell’Università Pontificia Salesiana, in occasione del 25° anniversario di fondazione.

Un pensiero, poi, alle famiglie con vittime di incidenti stradali e di persone scomparse. “Assicuro – ha aggiunto inoltre il Santo Padre – la mia preghiera per quanti hanno perso la vita sulle strade e per quanti non sono mai tornati agli affetti dei loro familiari. Saluto i fedeli di Canicattì; la Federazione Cure Palliative; la Cooperativa RE.LEG.ART di Perugia; e i bambini del Policlinico San Matteo di Pavia e quelli dell’Associazione Nazionale Displasia Ectodermica.

Infine, rivolgendosi ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli, il Pontefice ha ricordato che ieri si è celebrata la memoria di San Martino, Vescovo di Tours, “la sua grande carità – ha detto – sia di esempio a voi, cari giovani, per vivere la vita come una donazione; il suo abbandono in Cristo Salvatore sostenga voi, cari ammalati, nei momenti bui della sofferenza; e il suo vigore spirituale ricordi a voi, cari sposi novelli, la centralità della fede nel cammino coniugale. Grazie!”.

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ZENIT Staff

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