Il Papa arriva a Betlemme. Ad accoglierlo Abu Mazen

Congedatosi dalla Giordania, il Pontefice si è trasferito stamane in Palestina dove, dopo l’udienza con il Presidente, ha incontrato le Autorità. Alle 11, la Messa nella piazza della Mangiatoia

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Seconda tappa per lo storico viaggio di Francesco in Terra Santa: il Papa è arrivato in Palestina. Alle ore 7.30 di questa mattina, il Pontefice ha lasciato la Nunziatura Apostolica della Giordania e si è recato in auto all’aeroporto internazionale “Queen Alia” di Amman. Lì è stato accolto dal Re Abdallah II bin Al Hussein, con il quale si è intrattenuto per alcuni minuti nel Salone d’onore, prima del saluto delle due Delegazioni. Quindi, alle ore 8.30, il Santo Padre è partito in elicottero alla volta di Betlemme.

All’arrivo all’eliporto, alle ore 9.20, Bergoglio è stato accolto da un Alto Rappresentante del Presidente dello Stato di Palestina; dal Delegato Apostolico a Gerusalemme e Palestina, mons. Giuseppe Lazzarotto, dal Patriarca di Gerusalemme dei Latini e Presidente dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa, Sua Beatitudine Fouad Twal.

Presenti inoltre all’aeroporto l’arcivescovo Greco-Melkita di Petra e Filadelfia; mons. Yaser Rasmi Hanna Al-Ayyash; l’arcivescovo di Baghdad dei Latini e Amministratore Apostolico della sede plena di Petra e Filadelfia, mons. Jean Benjamin Sleiman; il Vicario latino per la Giordania, mons. Maroun Elias Lahham; il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa.

Ad accogliere il “loro amico” Bergoglio anche il segretario generale dell’Istituto di Dialogo Interreligioso di Buenos Aires, Omar Ahmed Abboud e il rabbino argentino Abraham Skorka, rettore del Seminario Rabbinico Latino Americano, che da oggi si inserisce nel Seguito papale, dopo aver rinunciato ieri alla tappa in Giordania essendo sabato. Entrambi amici del Pontefice dai tempi dell’episcopato a Buenos Aires, sia Skorka che Abboud sono stati voluti personalmente dal Papa per accompagnarlo nel viaggio in Terra Santa.

Intorno alle 9.30, il Papa ha poi raggiunto in auto il Palazzo Presidenziale a Betlemme. Lì ad accoglierlo, nel piazzale antistante l’ingresso, c’era il Presidente dello Stato di Palestina, Mahmoud Abbas che ha accolto il Successore di Pietro con una Cerimonia di benvenuto ed un messaggio di pace: “L’unica via d’uscita è la convivenza”. I due si erano già incontrati il 17 ottobre durante un’udienza in Vaticano.

Dopo gli onori militari, l’esecuzione degli inni nazionali e la presentazione delle due Delegazioni, Francesco e Abu Mazen sono saliti al primo piano del Palazzo Presidenziale per l’incontro, a cui hanno partecipato dieci persone per parte. Al termine dell’udienza, dopo lo scambio dei doni, una rappresentanza delle comunità cristiane palestinesi provenienti dalla Cisgiordania e dalla Striscia di Gaza ha consegnato al Papa alcuni messaggi.

A conclusione della Visita di cortesia, alle 10, il Presidente palestinese ha accompagnato Francesco nel Salone dei ricevimenti dove si erano riunite le più alte personalità palestinesi, i Membri del Corpo Diplomatico e il Seguito papale a cui il Santo Padre ha rivolto un breve discorso.

Intanto nella Piazza della Mangiatoia di Betlemme sventolavano già numerose bandiere con i colori del Vaticano e della Palestina. Francesco ha celebrato lì la Messa alle 11, e, mentre l’attesa cresceva, già dalle prime ore del mattino si era accalcata una vasta folla folla. Tra i presenti anche alcuni fedeli provenienti dalla Strisca di Gaza e dalla Galilea (Israele), nonché centinaia di lavoratori migranti dall’Asia.  

Prima di raggiungere la piazza, il Papa ha percorso le vie di Betlemme con l’auto scoperta per salutare i cristiani del luogo ove è nato Gesù. Uno dei momenti più significativi è stato il momento in cui, costeggiando il muro che divide Israele dai territori palestinesi, il Santo Padre ha fatto fermare la sua jeep per raccogliersi per qualche istante in preghiera.

Dopo la Messa, Francesco ha trascorso il pranzo con cinque famiglie “povere” palestinesi. Prima di congedarsi dallo Stato di Palestina, il Santo Padre visiterà nel primo pomeriggio, in forma privata, la Grotta della Natività e saluterà i bambini dei campi profughi di Dheisdeh, Aida e Beit Jibrin. 

Nel tardo pomeriggio, invece, si svolgerà a Gerusalemme l’evento fondamentale di questo viaggio ecumenico: l’incontro con il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, con cui il Papa firmerà una dichiarazione congiunta a 50 anni dallo storico abbraccio tra Paolo VI e Atenagora che portò al superamento delle reciproche scomuniche tra cattolici e ortodossi.

(A cura di Salvatore Cernuzio)

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ZENIT Staff

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