Il Papa alla polizia italiana: "Siete chiamati ad essere custodi del prossimo"

Francesco riceve in udienza funzionari e agenti dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano per gli auguri del nuovo anno

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“Grazie per il lavoro che quotidianamente svolgete con professionalità e dedizione”. Così Papa Francesco ha accolto stamane dirigenti, funzionari e agenti dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza che lavora presso il Vaticano, ricevuti in udienza in Sala Clementina per la presentazione degli auguri per il nuovo anno, in cui tra l’altro ricorre il 70° anniversario dell’attività della polizia italiana nelle aree intorno a San Pietro. 

In quest’anno – osserva il Papa – “tante sono le nostre attese e le nostre speranze”; al contempo “all’orizzonte vediamo ombre e pericoli che preoccupano l’umanità”. Ma “come cristiani siamo chiamati a non perderci d’animo e a non scoraggiarci”, afferma il Pontefice, perché “la nostra speranza poggia su una roccia incrollabile: l’amore di Dio, rivelato e donato in Cristo Gesù”.

Alla luce di questa salda speranza, il lavoro della polizia italiana assume un significato diverso, chiamando in causa “valori umani e cristiani”. “Voi – evidenzia Bergoglio – avete infatti il compito di custodire e sorvegliare luoghi che hanno grandissima importanza per la fede e la vita di milioni di pellegrini. Tante persone che vengono per visitare il cuore della Roma cristiana non di rado si rivolgono a voi”.

Allora, “che ciascuno possa sentirsi aiutato e custodito dalla vostra presenza e dalla vostra premura”, esorta il Papa. E conclude ricordando che “tutti siamo chiamati ad essere custodi del nostro prossimo”, e che “il Signore ci chiederà conto della responsabilità a noi affidata, del bene o del male che avremo compiuto nei confronti del nostro prossimo”.

Infine, Francesco invoca la Vergine Maria e la sua materna protezione: “Affidiamo a Lei – dice – ogni preoccupazione e speranza, perché in tutte le circostanze della vita possiamo amare, gioire e vivere nelle fede del Figlio di Dio che per noi si è fatto uomo”.

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ZENIT Staff

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