Il Papa a Lampedusa: quattro ore di speranza e commozione

Secondo il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, il primo viaggio apostolico di Bergoglio è stato un evento che ha risvegliato la coscienza e la responsabilità del mondo di oggi

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Il viaggio apostolico di Papa Francesco a Lampedusa, il primo del suo Pontificato, in fin dei conti è durato solo poche ore, dalle 9 alle 14. Ma sono state sufficienti per consegnare alla storia immagini e momenti che difficilmente i lampedusani – gli immigrati in particolare – dimenticheranno. Anche padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha espresso il suo parere nel briefing con i giornalisti al termine del viaggio, che ha definito un “incredibile evento, densissimo, storico e significativo nel giro di poche ore”.

Il portavoce vaticano ha evidenziato l’emozione del Pontefice per l’accoglienza degli abitanti dell’isola. Il Papa, ha detto, li ha ringraziati più volte e ha ‘contraccambiato’ donando loro parole di speranza. In particolare: “l’invito a continuare ad essere un esempio anche di accoglienza e di responsabilità per queste persone in difficoltà che giungono sulle loro coste, presso le loro case”.

“Questo certamente è il messaggio fondamentale di questo viaggio” ha esclamato il gesuita. Il desiderio che ha spinto il Santo Padre ad imbarcarsi fino al punto più estremo dell’Europa era infatti compiere l’importante e significativo gesto di ‘piangere per coloro che sono morti nella strada verso una condizione migliore di vita’. Lo ha ribadito il Papa stesso, vigorosamente, durante l’omelia nel campo sportivo “Arena”, mentre stringeva nelle mani il suggestivo “pastorale d’occasione” fatto del legno delle barche che hanno condotto gli immigrati al Molo di Punta Favarolo.

La visita del Pontefice – ha proseguito Lombardi – è stata un atto “di solidarietà con tutti coloro che soffrono su questa stessa strada” e di “incoraggiamento per tutti coloro che si impegnano effettivamente ad accoglierli e a permettere loro di ripartire verso una vita migliore”. In un certo senso, è stata anche un monito “molto forte” per chi, a livello di responsabilità, “può cercare di creare le condizioni migliori perché questa vita nuova, per queste persone che hanno sofferto tanto e che soffrono, possa realizzarsi veramente”.

Interrogato su questo punto, padre Lombardi ha risposto che il Pontefice “parla sempre a tutti, alla coscienza di tutti, a seconda della loro responsabilità. Quindi non esime nessuno da questa responsabilità”. Anche lui, ha osservato, “si mette sempre, in prima persona, in questione in questi casi. Evidentemente a seconda delle proprie responsabilità anche ai livelli più alti”.

Il richiamo del Papa era dunque di carattere universale e si rivolgeva “a chi ha un potere effettivo per influire nelle decisioni che hanno delle conseguenze economiche, sociali, politiche di ampio raggio”. Pertanto non c’è stato alcun tipo di accusa da parte del Pontefice, ma solo “un richiamo di responsabilità assolutamente a tutti, a partire dalle popolazioni che possono accogliere e aiutare”.

Al di là della questione, la giornata di oggi è stata anche “un giorno di grande festa cristiana, di rinnovamento nella coscienza” ha affermato Lombardi. Senza dimenticare la forza della Liturgia, che voleva essere “di penitenza e di conversione”, come rimarcava la scelta dei paramenti viola.

Secondo i diversi “echi e monitoraggi”, il direttore della Sala Stampa vaticana ha potuto confermare al Pontefice che “il messaggio sembra colto, anche a livello internazionale, con grande disponibilità e con grande attenzione”. “Certamente gli ha fatto piacere”, ha detto, sapere che la “missione compiuta con intensità questa mattina” ha raggiunto “il suo fine di risvegliare la coscienza del mondo di oggi”.

Il bilancio della prima ‘uscita’ di Papa Bergoglio al di là dei confini vaticani appare dunque “estremamente positivo”. Nonostante il viaggio sia durato solo quattro ore, e sia stato organizzato “nel giro di cinque giorni”, il Pontefice argentino “ha dato al mondo una vera testimonianza, che speriamo che resti!” ha detto padre Lombardi.

Sicuramente – ha aggiunto – “non gli mancheranno occasioni di ricordarci queste cose e di richiamarcelo anche con altri segni estremamente forti”.

Il portavoce della Santa Sede ha quindi colto l’occasione per ricordare il “senso di disponibilità e di impegno nell’organizzazione di questa giornata”. Dai marinai, alle forze di sicurezza, ai volontari, fino alla Chiesa e al sindaco, “tutti veramente si sono mobilitati affinché questa giornata raggiungesse il suo significato e la sua finalità”. “E il Papa – ha detto – di questo è estremamente grato”.

Un altro aspetto che ha attirato l’attenzione pubblica è stato l’augurio di Papa Francesco ai musulmani per l’inizio del Ramadan. Padre Lombardi, in proposito, ha ricordato che “il Papa è già noto per il suo atteggiamento di dialogo con tutti”. Nei primi tre mesi di Pontificato, Bergoglio ha offerto infatti “occasioni estremamente significative di dialogo ecumenico con gli ortodossi, gli anglicani, con il mondo ebraico che conosce molto bene già dall’Argentina”, ma anche “diversi accenni e riferimenti espliciti di dialogo nei confronti del mondo musulmano”.

Quindi l’augurio di oggi è stato una nuova “bella occasione” per richiamare tale dialogo, “anche pensando che tanti degli immigrati che vengono qui dai Paesi africani sono effettivamente musulmani”. Inoltre, ha spiegato padre Lombardi, il Ramadan “è un momento estremamente importante di impegno anche spirituale che permette poi di sviluppare questa base del dialogo, che è di carattere religioso: il dialogo che cerchiamo noi e che noi vogliamo in favore della pace e dei valori che permettono di promuovere la persona umana”.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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