Il Natale "porta celeste" dell'anno che verrà!

La nascita di Gesù ci deve riportare alla vera conoscenza di Dio. Il resto è teatro

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Il Natale è già qui! Tutti i credenti abbiamo l’obbligo di interrogarci sul suo mistero anche per chi non crede, ma che domani per mezzo di un qualsiasi impegno santo di vita potrebbe senz’altro aprire le proprie porte a Cristo. Tutti gli uomini hanno il diritto di incontrare il Signore, ma anche il dovere di cercarlo. La venuta di Cristo va compresa fino in fondo, perché da essa dipende la rinascita e l’evoluzione della natura umana. Senza questo passaggio essenziale si rischia di falsificare i frutti che alimentano l’esistenza di una comunità, rischiando di ritardare la storia personale e pubblica. Perché Dio ha quindi scelto di divenire uomo in mezzo agli uomini? La risposta che viene dalle nuove e antiche scritture, scrive Mons. Costantino Di Bruno, è chiara ed eloquente: “Per mostrare ad ogni uomo l’amore che il Padre nutre verso di essi. Per dichiarare falso Satana e smentirlo nella sua menzogna delle origini con la quale anche oggi governa la terra”. Quella menzogna, che ha tolto all’uomo la libertà del cuore e ha introdotto nel suo animo il desiderio di nascondersi e di arrossire dinnanzi al peccato, va lavata ogni giorno con la nostra ricerca quotidiana della Parola.  Leggiamo un breve brano della Genesi: “Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture”. La lingua biforcuta di Satana procede, oggi come allora, nella sua azione destabilizzante e non lascia immune nessuno, fuori e dentro la Chiesa. Le sferzate di Papa Francesco al Clero che si comporta in difformità al vangelo va nella giusta direzione indicata da Cristo, che si fa piccolo e umile tra tutti, per far risplendere la Parola del Padre. La solitudine interiore e la sordità dell’animo consentono a Satana di inserirsi ancora nei cuori ed avvelenare la vita di ognuno, pur mitigandola con mille dolci soluzioni ingannevoli.

Il Natale deve illuminarci dentro, non può continuare ad essere strutturato nelle forme più scintillanti possibili, solo per coprire la patina di peccato che oggi viene derubricato e relativizzato. Strategie pseudo-pedagogiche per nascondere la vergogna e il rosso porpora di un viso divenuto di cera, sotto il quale fa fatica ormai ad emergere ogni sana emozione. La nascita di Gesù ci deve riportare alla vera conoscenza di Dio. Il resto è teatro, anche piacevole e divertente, ma sempre di commedia si tratta. Avere cognizione di Dio è un atto centrale, indispensabile, altrimenti si rischia di ascoltare pur seducenti monologhi televisivi o di leggere avvincenti fondi giornalistici, senza mai entrare nel mistero della trinità e della vera dimensione di Dio. Certo è importante parlare dell’amore e del suo Creatore in ogni momento e attraverso le diverse articolazioni dei media, visto che in giro c’è troppa spazzatura informativa. Tutto comunque svanisce se ci si ferma solo all’effetto mediatico o alla bravura comunicativa del singolo. Dobbiamo avere il coraggio di ammettere che nella nostra società, da qualunque angolazione si guardi l’attività umana, molte sono le persone immerse nella menzogna circa la conoscenza del Padre, anche se ne parlano e tentino, in buona fede, di comunicare un pensiero che sulla carta si presenta positivo. Addirittura sono numerosi quelli che hanno cancellato il Padre dalla loro mente e dal loro cuore, depennando Cristo Gesù e lo Spirito Santo. Tanti stanno adottando un Dio unico, anch’esso frutto dell’inganno di Satana per rovinare l’umanità. Così mons. Di Bruno: “La vita del mondo si gioca sulla verità del Padre, che è la Verità del Dio uno nella natura e trino nelle persone. Questa è l’identità dell’unico vero Dio. Chi priva Dio di questa verità, lavora non per la vita dell’uomo, ma per la sua morte”.  

Si deve necessariamente partire dal Natale se si vuole partecipare, quale missione del cristiano autentico, a quel processo di vera liberazione dell’uomo e del mondo intero. Premessa sostanziale perché si possa giungere ad un tempo di serenità e di giustizia, a cui l’essere umano tende con la sua natura di luce battesimale. Un cammino lento, maturo e consapevole nella Parola per sconfiggere l’effetto del peccato originale, in cui si inseriscono le nuove menzogne di Satana. Illuminanti e rivelatrici le parole del profeta Isaia, che dovrebbero farci interrogare, in una società che viaggia in direzione opposta e che stenta di vedere, ma anche a ricevere, la vera luce del Natale. “Il lupo dimorerà insieme con l’agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l’orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare”. L’anno che verrà dovrà essere vissuto su questa traiettoria redimente. Un passo, due, tre,…sempre in avanti! È importante non farsi scoraggiare da un mondo che si è lasciato avvolgere dalla corruzione, dalla guerra, dalla violenza sui singoli, donne, uomini o bambini che siano; dalle lotte politiche e istituzionali che non tendono mai a riconoscere il giusto lavoro svolto o il valore altrui. C’è da fare tanto! Bisogna vivere e divulgare l’effetto salvifico della Parola del Signore. Il Natale sia perciò per ogni uomo la porta celeste che sappia bene introdurlo nell’anno che verrà. Auguri! 

Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email:  egidio.chiarella@libero.it. Per ulteriori informazioni: www.egidiochiarella.it. Per ordinare l’ultimo libro di Egidio Chiarella si può cliccare qui.

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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