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Il Natale festa dell’umanità

Il Bambino che oggi nasce in Betlemme: è Lui il dono della tua verità

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Nella tradizione, nel presepe vi sono il bue e l’asinello che non a caso si trovano lì. È impensabile che la Madre di Dio e Madre nostra abbia affidato ad un bue e ad un asinello il suo bambino perché lo riscaldassero.
Il Vangelo secondo Luca non parla della loro presenza ma dice: “Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio” (Lc 2,1-7).
Allora perché la tradizione ha voluto inserire nel presepe il bue e l’asinello? La loro verità la troviamo nel Libro del Profeta Isaia: “Udite, o cieli, ascolta, o terra, così parla il Signore: «Ho allevato e fatto crescere figli, ma essi si sono ribellati contro di me. Il bue conosce il suo proprietario e l’asino la greppia del suo padrone, ma Israele non conosce, il mio popolo non comprende». (Is 1,1-17).
Se venisse oggi Isaia ecco cosa griderebbe: smettete di celebrarmi i vostri Natali, le vostre Pasque, le vostre Pentecosti, i vostri Avventi e le vostre Quaresime, così come di solito si fa. Mi sono stancato di tutte queste cose. Voi non amate secondo verità e giustizia. Questo dicono a noi tutti il bue e l’asinello del presepe: “Io il mio Signore lo conosco, lo adoro, lo servo. Tu non lo conosci, non lo adori, non lo servi. Tu non ascolti la sua voce.  Cammini secondo la caparbietà del tuo cuore”. Ora che sai tutto questo, quando vedi un presepe e nella grotta scorgi il bue e l’asinello sappi che loro sono stati posti lì perché noi tutti ci facessimo un esame di coscienza. Sono essi la nostra coscienza e noi dobbiamo ascoltarli, confessando di non conoscere il Signore nostro Dio, perché viviamo senza la sua volontà su di noi.
Allora, imitiamo il bue e l’asinello e torniamo a riconoscere e ad obbedire alla voce di Nostro Signore.
Nel pensiero di molti vi è la convinzione che il Santo Natale sia la festa della cristianità. Esso invece è la festa di ogni uomo, di ogni tempo, nazione, razza, tribù, popolo, lingua, credente o non credente, religioso o ateo, di questa o di quell’altra fede o credenza religiosa.
Il Bambino che oggi vede la luce in Betlemme nasce per me, per te, per tutti. Nasce perché l’uomo ritorni alle sorgenti della sua vera umanità. L’uomo non è una scimmia evoluta, o altro animale civilizzato, differente da tutti gli altri animali perché dotato di pensiero logico, deduttivo, argomentativo, capace di filosofia, scienza, tecnologia, cioè che in una sola parola diciamo: progresso.
L’uomo nella sua realtà fisica e spirituale viene dal suo Creatore, che lo ha fatto a sua immagine e somiglianza. È sublime l’uomo, perché con anima immortale, con volontà responsabile, con una speciale vocazione da assolvere: vivere nel tempo di solo amore, verso tutti, sempre.
Amico uomo, chiunque tu sia, che tu creda o non creda, che accogli il mistero o lo rifiuti, solo in Lui puoi ritrovare le tue vere origini, la tua verità, quell’amore che ti consuma e che non ti lascia in pace. Tu però lo vuoi trovare fuori di Lui e diviene un amore di inquietudine, solitudine, non vita.
L’augurio che ti faccio per questo Santo Natale è semplice, umile, forse per te senza alcun vero significato. Te lo faccio lo stesso dal profondo del mio cuore: Ti auguro che tu possa ritrovare la tua vera umanità, non quella fatta di liti, guerre, divisioni, contrasti, opposizioni, lacerazioni, stoltezza, insipienza, cattiveria, malvagità, uccisioni, ladroneggi, furti, omicidi, incesti, stupri, pedofilia, usura, accaparramento, strozzinaggio, rapimenti di bambini, molestie sessuali di ogni genere, vagabondaggio perenne, incertezze, disperazione, suicidio, odio, rivalità, incompetenza, irresponsabilità e cose del genere.
Quella che è invece fatta di amore, amore vero, puro, gioioso, che è concordia, vera fratellanza, rispetto, accoglienza, pace, gioia, vera vita. Ti auguro tutto questo, ma ti mentirei se non ti dicessi che questo immenso bene solo uno te lo puoi dare: Il Bambino che oggi nasce in Betlemme.  È Lui il dono della tua verità. Altri non ve ne sono, altrimenti te li avrei indicato.
Auguri, amico uomo. Buon Natale in Cristo Gesù che nasce.
 

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ZENIT Staff

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