Il mistero della vita!

Affidarsi a Dio ed ai suoi insegnamenti, non significhi rallentare la sua conoscenza e la sua libertà

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Ognuno può scrivere la sua storia personale in tanti modi. Lo può fare anche forzando la realtà. Quante guerre, rivoluzioni, morti, violenze, massacri, singole disfatte dell’uomo e della sua famiglia! Si è mai pensato che la storia scritta in una certa condizione, collettiva o personale, non corrispondesse a quella che avrebbe scritto il Padre Eterno? Certo il Signore governa la storia tramite l’uomo, ma quando questi annulla il dialogo con il “cielo”, fallisce, presto o tardi, qualsiasi suo progetto. Chi di noi traccia la sua vita seguendo la Parola? Noi siamo tentati ad avere le risposte immediate. Tutto e subito! Non ascoltiamo e non vediamo la presenza di Dio nella nostra quotidianità. Siamo attratti dalle sirene mediatiche, dalle contraffazioni dipinte a verità, da ogni tipo di consenso. Il mistero della nostra vita non può essere visto come una valvola di sfogo, per giustificare le nostre sconfitte! Ci dimentichiamo che tutta la storia è un mistero, che va oltre di noi ed è vera essenza di vita. Gesù non cercava le folli per spingerle alla ribellione o ad un progetto di potere personale. Professava, ascoltando il Padre, la pace e la verità. A noi la scelta di seguirlo e di salvarci, anche dalle tante sofisticazioni della storia, partendo, non da intese illusorie, ma dal mistero della nostra vita.

Noi non crediamo in questo mistero. Siamo per le vie semplici, dove comunque, bussando, pensiamo di risolvere i nostri problemi. L’uomo infatti ha sempre cercato di carpire i segreti dell’infinito. I suoi passi da gigante nella storia dell’umanità lo hanno portato a pensare che, probabilmente, il “tutto” potesse essere a sua portata di mano. Non ha mai creduto che è Dio a scrivere la storia, affidando, all’uomo stesso, la facoltà di intervenire con la ricerca scientifica a “gustare i frutti” dell’universo, ad oggi raccolti. A tale proposito preziosi sono gli studi del sacerdote e teologo, Giuseppe Tanzella Nitti, professore ordinario di Teologia fondamentale presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma. Questo uno stralcio di un suo pensiero su mistero e ricerca: “…La percezione del mistero rappresenta piuttosto un’apertura che attraversa l’esperienza del limite, ma la supera; non con gli strumenti della conoscenza scientifica, ma mediante una conoscenza che la trascende, sostanzialmente di tipo estetico, contemplativo o mistico…”.

L’uomo, a mio avviso, per lenire i suoi grandi tormenti non potrà certo affidarsi solo ad una ricerca priva di fede e che disdegni una lettura teologica della storia. Una visione della vita che non abbia una dimensione etica di riferimento, rischia di invadere l’armonia che trascende il mistero dell’esistenza umana e dell’universo. La scienza legge la realtà, non la rappresenta. I suoi strumenti indagano su quanto appare limitato, che è sempre incostante e imperfetto. L’infinito sfugge alla ricerca scientifica, che si ferma a quel cinque per cento di universo che è riuscita a studiare ed analizzare, senza comunque giungere ad un riscontro empirico obiettivo e definitivo. L’uomo, però, non si rassegna a convivere con il mistero della sua vita. È convinto che questa scelta significhi, per lui, abbandonare la sua libera ricerca delle tante verità, vicine o lontane con le quali si misura ogni giorno. Farebbe bene a pensare che, al contrario, una percezione biblica del mistero che lo circonda, lo potrebbe indurre ad una maggiore capacità di estrazione da ciò che è illimitato. Un risultato non comunque di quantità, ma di qualità, rispetto alla crescita della sua conoscenza, perché in grado di sintonizzarsi con gli equilibri cosmici che reggono la sua infinita natura, senza sfidarli e snaturarli. L’uomo, mi auguro, capisca al più presto che, affidarsi a Dio ed ai suoi insegnamenti, non significhi rallentare la sua conoscenza e la sua libertà! Tutt’altro! Potrà, in tal modo, avere la possibilità di “andare oltre” lo stesso mistero che lo accompagna e lo rende parte attiva del disegno divino sulla terra.

Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email: egidio.chiarella@libero.it

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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