Il mistero della Trinità nella via dell'amore

Vangelo della Domenica della Santissima Trinità

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di padre Angelo del Favero*

ROMA, giovedì, 31 maggio 2012 (ZENIT.org).- Rm 8,14-17

Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: “Abbà! Padre!”. Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria”.

Mt 28,16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.

Gesù si avvicinò e disse loro: “A me è stato dato ogni potere, in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandolinel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.

L’insondabile dogma di fede della Santissima Trinità, non è un mistero così lontano dall’uomo perché debba cercare di intuirlo solamente per via di complesse riflessioni filosofiche e teologiche, per altro utili alla comprensione della fede.

L’impronta trinitaria, infatti, è inscritta non solo nella caratteristica fondamentale di ogni essere umano, quella di essere figlio, ma anche nella sua nativa vocazione all’amore mediante il dono sincero di sé, vocazione legata al fatto che l’uomo, in quanto “maschio e femmina” (Gen 1,27), è fatto a immagine di Dio, che è Amore in tre Persone.

Come il concepimento naturale di un figlio nell’amore degli sposi ne attesta l’appartenenza ad una famiglia, così il nostro essere “figli adottivi di Dio” in forza del Battesimo, attesta l’appartenenza alla divina Famiglia:“Lo Spirito stesso, assieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio” (Rm 8,15-16).

Paolo afferma, infatti, che noi non potremmo gridare “Abbà! Padre!” (Rm 8,15), se non fossimo figli nel Figlio, della cui voce è un’eco il nostro stesso grido.

Se il Verbo è generato dal Padre, in un Legame di eterno reciproco Amore, è perché Dio è trinità di Relazioni, ontologicamente così “dense” da costituire in se stesse tre Persone: il“Padre d’immensa gloria, il“Verbo d’eterna luce, lo “Spirito di sapienza e carità perfetta” (Inno dei Primi Vespri della Santissima Trinità).

Come riguarda tutto ciò la concretezza del nostro vivere quotidiano?

In effetti, quello sulla Trinità sembra essere un discorso molto lontano dagli affanni e dagli interessi della vita comune.

Lo dico banalmente così: che “tre siano uno”, che importa a me? Che differenza fa per la mia esistenza e il mio destino, credere in un Dio unico in tre persone, o in un Dio unico e solo?

Ecco, senza la realtà misteriosa della Trinità, non solo è tolta la sorgente di quell’amore senza il quale non ha senso la mia vita, ma neppure ha fondamento la cellula vitale dell’intera società: la famiglia, come “comunità di persone fondata e vivificata dall’amore” (cfr Esortazione apostolica Familiaris Consortio, III, n. 18). Solo il mistero dei Tre che sono Uno, spiega il mistero dei “due che sono e diventano uno”, il mistero della famiglia.

L’urgenza di questo lieto annuncio è continuamente ribadita dalla Chiesa:

La grande sfida della nuova evangelizzazione ha bisogno di essere sostenuta con una riflessione veramente approfondita sull’amore umano, in quanto è proprio questo amore una via privilegiata che Dio ha scelto per rivelare se stesso all’uomo, ed è in questo amore che lo chiama ad una comunione nella vita trinitaria. Solo la roccia dell’amore totale e irrevocabile tra uomo e donna è capace di fondare la costruzione di una società che diventi casa per tutti gli uomini” (Benedetto XVI, Discorso all’Istituto G. P. II su Matrimonio e Famiglia, 11 maggio 2006).

La conoscenza della verità su Dio-Famiglia, rivelata nel mistero della Santissima Trinità, è perciò quanto mai necessaria nel nostro tempo, caratterizzato dalla falsificazione ideologica e culturale del concetto e della verità naturale di famiglia.

Ed è anzitutto il Signore Gesù a raccomandare oggi questa missione: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. (Mt 28,16-20).

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* Padre Angelo del Favero, cardiologo, nel 1978 ha co-fondato uno dei primi Centri di Aiuto alla Vita nei pressi del Duomo di Trento. E’ diventato carmelitano nel 1987. E’ stato ordinato sacerdote nel 1991 ed è stato Consigliere spirituale nel santuario di Tombetta, vicino a Verona. Attualmente si dedica alla spiritualità della vita nel convento Carmelitano di Bolzano, presso la parrocchia Madonna del Carmine.

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ZENIT Staff

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