Il messaggio della GMG dal Brasile al mondo

La presidente del Brasile, Dilma Rousseff, indica la gioia, l’ottimismo, la fratellanza, il coraggio e i valori cristiani come fondamento per un mondo migliore

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Pochi si sono accorti del discorso fatto dalla presidente del Brasile, Dilma Rousseff, per accogliere Papa Francesco e la GMG.

Molti hanno pensato che si trattasse solo di un discorso di circostanza, in realtà le parole della presidente sono forti e prospettano una alleanza con il Pontefice e la Chiesa cattolica, per la pace, la giustizia e la sconfitta della fame e del sottosviluppo.

Una proposta che potrebbe avere riflessi enormi appena verrà realizzata in un ambito internazionale come potrebbe essere l’Assemblea delle Nazioni Unite.

Riportiamo integralmente le parole della presidente del Brasile. La traduzione è a cura di ZENIT. 

***

Sua Santità il Papa Francisco,

Signore e signori,

Con grande gioia, Papa Francisco, vi do il benvenuto a Rio de Janeiro e in Brasile. E’ un onore per il popolo brasiliano riceverLa. L’onore è raddoppiato dal fatto che Lei è il primo papa latinoamericano.

Sua Santità,

Il Brasile e gli oltre 50 milioni di giovani la accolgono a braccia aperte, insieme ai pellegrini provenienti da decine di altri paesi che sono venuti a questa grande festa che è la Giornata Mondiale della Gioventù.

Mi congratulo in particolare, con il governo dello stato di Rio de Janeiro, con la città di Rio de Janeiro e con l’Arcidiocesi di Rio de Janeiro, per il lavoro svolto al fine di rendere possibile questo grande evento.

La presenza di Sua Santità in Brasile ci offre l’opportunità di rinnovare il dialogo con la Santa Sede e di condividere obiettivi comuni quali la giustizia sociale, la solidarietà, i diritti umani e la pace tra le nazioni. Conosciamo l’impegno di Sua Santità, nel far rispettare e diffondere questi ideali. Il suo sacerdozio di impegno tra i più poveri, si riflette anche nel nome scelto come Papa, un omaggio a San Francesco d’Assisi.

Sappiamo che abbiamo davanti a noi, un leader religioso sensibile alle aspirazioni dei popoli per la giustizia sociale, per offrire sempre più opportunità e per la dignità di tutti.

Combattiamo un nemico comune: la disuguaglianza in tutte le sue forme.

Il Brasile favorisce e condivide il dialogo con tutte le religioni, un dialogo caratterizzato dal rispetto per la libertà di religione e di culto. La nostra nazione ha accolto e accoglie tutte le culture e tutte le religioni.

Nel suo discorso del 16 maggio, Sua Santità ha espresso le preoccupazione per le disuguaglianze aggravate dalla crisi finanziaria e il ruolo nocivo delle ideologie che riduce la capacità di fornire servizi pubblici di qualità per tutti. Ha espresso la preoccupazione nei confronti della ‘globalizzazione della indifferenza’ che rende le persone insensibili alla sofferenza altrui.

Condividiamo e aderiamo a questa posizione della Chiesa.

Non condividiamo le strategie che si concentrano solo sull’austerità, senza la dovuta attenzione agli enormi costi sociali che essa comporta. I poveri e i giovani di tutto il mondo sono le principali vittime della disoccupazione. L’austerità genera xenofobia, violenza e mancanza di rispetto per gli altri.

Il Brasile è molto orgoglioso di aver raggiunto risultati eccezionali negli ultimi dieci anni nella riduzione della povertà, nel superamento del sottosviluppo e nel garantire la sicurezza alimentare per il nostro popolo.

Abbiamo fatto molto, ma sappiamo che c’è ancora molto da fare. In questo processo di sviluppo abbiamo potuto contare sulla proficua collaborazione della Chiesa. Le attività pastorali e caritative cattoliche, sono state importanti partner del governo brasiliano nel trattare con i segmenti più vulnerabili della nostra popolazione. Nel promuovere i diritti dei bambini e degli adolescenti, nella difesa dei diritti delle persone che vivono in strada, nel garantire la dignità e i diritti dei carcerati.

Abbiamo cercato di diffondere l’esperienza brasiliana in altri paesi. In questo momento, siamo impegnati a sostenere l’adozione di tecnologie per migliorare la capacità produttiva tra i piccoli agricoltori in Africa, e di favorire canali di marketing che consentano di ottenere risultati economici più equi e adeguati, anche attraverso la fornitura di alimenti attraverso la rete scolastica. Sosteniamo inoltre la distribuzione di programmi per il trasferimento di credito e aiuti, come la ‘Bolsa Familia’ in diversi paesi dell’Africa e dell’America Latina.

Noi crediamo che il sostegno della Chiesa sarà determinante a livello globale per iniziative efficaci nel garantire la sicurezza alimentare e vincere la povertà la fame nel mondo. Noi sappiamo che la fame e la sete di giustizia stano crescendo.

La crisi economica e la disoccupazione ci costringe con urgenza ad affrontare la disuguaglianza.

La partecipazione di Sua Santità alla GMG, un uomo venuto dal popolo latino-americano, proveniente da una nazione sorella e vicina l’Argentina, potrebbe creare le condizioni per realizzare una grande alleanza mondiale per combattere la fame e la povertà. Un’alleanza di solidarietà, di cooperazione e umanitarismo, per diffondere le buone esperienze, tra gli altri, quelle ottenute in Brasile.

Santità

Noi brasiliani siamo donne e uomini di fede. La fede è una parte indelebile dello spirito brasiliano. Parlare di fede religiosa è per noi brasiliani indicare come migliorare la nostra vita, con la convinzione che il domani può essere migliore di oggi. Questa convinzione in noi stessi e di noi e verso gli altri è uno dei tratti distintivi del popolo del mio paese.

Sappiamo che ci troviamo di fronte a nuove sfide per rendere migliore la nostra vita.

Questa è la sensazione che abbiamo provato nel vedere centinaia di migliaia di giovani in piazza. La democrazia, come Vostra Santità sa, genera desiderio di maggiore democrazia e inclusione sociale. La qualità della vita suscita nostalgia per una migliore qualità della vita.

Per noi, tutti i progressi che abbiamo raggiunto, sono solo un inizio. La nostra strategia di sviluppo sarà quella di crescere sempre di più, come vogliono tutti i brasiliani e tutte le brasiliane. Ci chiedono una accelerazione e un approfondimento dei cambiamenti che hanno avuto luogo negli ultimi dieci anni.

I giovani brasiliani sono stati protagonisti di questo processo e chiedono più diritti sociali: più istruzione, un migliore sistema sanitario, una più efficiente mobilità urbana, più sicurezza, maggiore qualità della vita in città e in campagna e rispetto per l’ambiente.

I giovani chiedono il rispetto, l’etica e la trasparenza. Chiedono che la politica incontri i loro interessi, gli interessi della popolazione e non sia territorio di privilegi e vantaggi. E’ forte nei giovani il desiderio di partecipare alla costruzione e alla proposizione di soluzioni dei problemi che li riguardano.

I giovani vogliono vivere pienamente. Sono stanchi della violenza di cui spesso sono vittime. Vogliono mettere fine a tutte le forme di discriminazione, e vedere riconosciuta la diversità nelle diverse espressioni culturali. Come in molte parti del mondo, il giovane brasiliano è impegnato nella lotta legittima per costruire una nuova società.

E’ un momento speciale per la realizzazione di questa Giornata Mondiale della Gioventù. Raccogliere i giovani che cercano e testimoniano valori e tonificante. Stiamo vedendo per le strade di Rio de Janeiro: la gioia, l’ottimismo, la fratellanza, il coraggio e i valori cristiani.

E’ l’occasione per discutere e cercare i nuovi valori per rinnovare le speranze per un mondo migliore. Sono sicura che questa celebrazione della giovinezza durerà molto più a lungo dei sei giorni del programma ufficiale e durerà nei cuori di tutti coloro che vi parteciperanno.

Benvenuto in Brasile, Papa Francisco. Diamo il benvenuto ai giovani di tutto il mondo. Devono sentirsi a casa in questa meravigliosa città che è Rio de Janeiro e in tutto il Brasile, e portare via l’affetto come ricordo più be
llo della nostra gente. Grazie!

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ZENIT Staff

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