"Il matrimonio gay non ha nulla a che vedere con l'eguaglianza"

Netta presa di posizione dei vescovi inglesi e gallesi sul progetto di legge appena approvato dalla Camera dei Comuni

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Il vicepresidente della Conferenza Episcopale dell’Inghilterra e del Galles ha affermato che il progetto di legge sul matrimonio omosessuale, in discussione in Parlamento non ha nulla a che vedere con l’uguaglianza e molti degli argomenti che riguardano la normativa non sono stati oggetto di sufficiente riflessione.

L’arcivescovo di Southwark, Peter Smith, ha rilasciato una dichiarazione dopo il voto favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso, di martedì scorso da parte della Camera dei Comuni. Il testo è ora destinato ad uno scrutinio parlamentare più dettagliato.

“La Chiesa Cattolica continua a sostenere il matrimonio così come concepito dalla società per secoli, come il significativo ed unico impegno per la vita di un uomo e di una donna per il reciproco benessere ed aperto alla procreazione e all’educazione dei figli”, ha dichiarato l’arcivescovo Smith.

Il presule ha ribadito l’opposizione della Chiesa al progetto di legge, aggiungendo che “nonostante i proclami dei sostenitori della nuova norma che l’argomento centrale è quello dell’uguaglianza, il progetto di legge punta a ridefinire il matrimonio e avrà notevoli conseguenze per la società”.

“È diventato chiaro durante il dibattito di oggi (martedì, ndr) alla Camera dei Comuni che il governo non ha riflettuto su numerose questioni sollevate da vari parlamentari – ha ammonito l’arcivescovo -. Sarà estremamente importante che molte delle preoccupazioni che noi ed altri abbiamo espresso siano pienamente ed attentamente considerate durante le prossime discussioni in Parlamento”.

Secondo il Catholic Herald, il vescovo di Portsmouth, Philip Egan, ha parlato delle conseguenze di larga portata della normativa.

“Così come la Chiesa è stata costretta ad abbandonare i suoi servizi adottivi, allo stesso modo anche i Cattolici che lavorano nel settore sanitario e nei servizi sociali si ritroveranno sotto intollerabili pressioni morali – ha dichiarato il vescovo -. Queste pressioni saranno anche verosimilmente percepite nelle scuole cattoliche, da parte di insegnanti, personale e genitori”.

In Gran Bretagna le agenzie di adozione cattoliche hanno chiuso i battenti nel 2008, quando la legge è stata cambiata, obbligandole ad affidare i bambini alle coppie dello stesso sesso.

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ZENIT Staff

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