Il gesuita Guy Consolmagno nuovo direttore della Specola Vaticana

Autore di 200 pubblicazioni, curatore della collezione vaticana di meteoriti, l’astronomo, già membro della Specola, succede al gesuita José Gabriel Funes

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Questa mattina, Papa Francesco ha nominato nuovo direttore della Specola Vaticana il gesuita Guy Joseph Consolmagno, S.I., membro della medesima Istituzione Scientifica e Presidente della Vatican Observatory Foundation. Succede all’astronomo, anch’egli gesuita, José Gabriel Funes, che dopo nove anni torna alla ricerca e all’insegnamento universitario in Argentina.

Consolmagno è nato il 19 settembre 1952 a Detroit. Ha studiato dapprima alla University of Detroit Jesuit High School and Academy e ha conseguito un Bachelor of Arts (1974) e un Master of Arts (1975) al Massachusetts Institute of Technology (Mit). Nel 1978 si è addottorato in planetologia al Lunar and Planetary Laboratory dell’università dell’Arizona, svolgendo poi attività di insegnamento all’Harvard College Observatory e al Mit. Entrato nei Peace Corps statunitensi nel 1983, è stato inviato per due anni in Kenya, dove ha insegnato astronomia e fisica. Successivamente ha ottenuto un posto come Assistant Professor al Lafayette College di Easton, in Pennsylvania.

Nel 1989 è entrato nella Compagnia di Gesù e ha preso i voti nel 1991. Assegnato come astronomo alla Specola Vaticana, ha tra l’altro curato la collezione vaticana di meteoriti. Oltre a proseguire la sua attività nel campo della planetologia, si è dedicato a studi di filosofia e teologia. Nel 2000 l’Unione astronomica internazionale ha dato il suo nome a un asteroide della fascia principale, 4597 Consolmagno, conosciuto anche come Little Guy. La ricerca dell’astronomo gesuita è incentrata sui rapporti tra meteoriti e asteroidi, e sull’origine e sull’evoluzione dei corpi minori del sistema solare.

Autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche, Consolmagno ha anche scritto libri di astronomia per il grande pubblico che sono stati tradotti in varie lingue. Nel 1996 ha partecipato all’Antartic Search for Meteorites, una campagna di ricerca durante la quale è stato protagonista di alcune scoperte nei ghiacci del cosiddetto sesto continente. Nel 2014 ha ricevuto la Carl Sagan Medal per l’eccellenza nella comunicazione pubblica nell’ambito delle scienze planetarie.

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Per approfondimenti:

http://www.zenit.org/it/articles/scienza-e-fede-adorano-lo-stesso-dio-la-verita

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ZENIT Staff

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