Bonfire

Pixabay CC0

Il fuoco vive se brucia

Perdendo la propria vita per amore dell’altro, la si salva

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry
Si insegna che, per dormire, bisogna distrarsi dalle proprie preoccupazioni. È necessario, cioè, “uscire da sé”. La spensieratezza è la condizione base per addormentarsi o almeno per poter riposare. Gli stessi sonniferi hanno lo scopo di aiutare a non pensare, a non ricordare le problematiche del passato e a non dar peso alle preoccupazioni del futuro.
Con la morte si esce definitivamente da sé e si vive la condizione per entrare nel riposo eterno. Uscire da sé è pure l’esercizio quotidiano di chi ha imparato a vivere la vita spirituale, cioè ad amare. Amare si può uscendo da se stessi: se si entra nell’altro, ci si fa carico dell’altro. Amare significa seguire Gesù. “Rinnega te stesso!”.
La condizione dettata da Gesù, per seguirlo, è rinnegare se stessi, cioè non badare a se stessi, non far conto dei propri diritti, non ascoltare le proprie pretese, non difendersi da nessuno, ma attendere agli interessi dell’altro. Si scopre che attendere all’altro è il modo migliore per attendere a se stessi. Solo “chi non ama è nella morte”. Il fuoco che non brucia, si spegne.
Anzi, proprio per seguire Gesù, bisogna donare se stessi all’altro. È l’unico diritto che nessuno ti può ledere, è l’unico respiro che nessuno ti può togliere: è il diritto di amare il nemico. Perdendo la propria vita per amore dell’altro, la si salva.
Ciao da padre Andrea
***
Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.
Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Andrea Panont

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione