Il dono della vita che accomuna le donne e la creazione

Se domina la cultura utilitarista i soggetti che generano la vita rischiano di diventare oggetto di sfruttamento. Se n’é discusso in un convegno a Catanzaro

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“Ho voluto celebrare la giornata della donna riscoprendo il legame strettissimo donna-terra-madre: si è trattato di un progetto che ha visto lezioni e approfondimenti svolti in classe da cui sono scaturite attente  riflessioni degli alunni”. Così la prof.ssa Anna Rotundo spiega il senso del convegno da lei organizzato, lo scorso sabato 7 marzo, nell’Istituto “Petrucci-Ferraris-Maresca” di Catanzaro.

L’iniziativa menziona tra i suoi indirizzi di studio proprio le parole ambiente e territorio, con l’obiettivo di educarci ad abitare il pianeta, a prendersene cura e a rispettarne i beni, maturando la consapevolezza circa il legame donna-terra, entrambe datrici di vita.

Se non si respinge la cultura utilitaristica, la “Madre Terra”, cantata da san Francesco d’Assisi nel Cantico delle Creature, rischia di diventare solo fonte di materie prime e gli esseri umani mezzi di produzione e consumatori, spiega la Rotundo. Mentre, in realtà, le persone dovrebbero valere per quello che sono e non per quello che producono o consumano.

In un contesto dove l’economia utilitaristica rischia di condizionare la cultura e soggiogare la dignità umana, la donna non viene più considerata in termini di “creatrice e sostenitrice della vita” ma viene vista e utilizzata come una risorsa da sfruttare. Basta osservare, ad esempio, la mercificazione degli uteri in affitto o della selezione e vendita degli ovuli.

L’incontro con gli alunni è stato arricchito dalla presenza della sociologa Paola Marchio, la quale ha sottolineato che “se la terra viene maltrattata e sfruttata non è più in grado di reggere più i ritmi dei modelli utilitaristi”. “Sarebbe ora – ha aggiunto – che le donne ritornino all’essenzialità della vita, aprendo nuovi orizzonti per curare e rispettare sia la maternità che l’ambiente”. Perché come ha affermato il Mahatma Gandhi: “La Terra ha abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti, ma non per l’avidità di pochi”.

Questa è la strada per vivere e amare in un’economia che non sia ossessionata dall’utilitarismo e dalla cultura dello scarto. Come sottolinea Papa Francesco, è possibile sviluppare un’economia solidale e veramente umana, in un contesto dove il progresso si fondi  sul rispetto dei diritti umani e dell’ambiente.

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Il video dell’evento è disponibile qui.

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ZENIT Staff

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