Il dolore innocente

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Uno dei problemi più grandi per i credenti di oggi è quello del dolore innocente. Nella Bibbia viene affrontato più volte, sia negli scritti dei profeti che in quelli sapienziali, come nel libro di Giobbe. Ma è nel Vangelo che l’enigma del dolore innocente diviene protagonista e acquista in Cristo una dimensione cosmica e universale. La strage dei bambini innocenti raccontata da Matteo fa eco a diversi testi biblici, dalla strage dei bambini ebrei di Esodo (Es 1,8), al lamento di Rachele in Geremìa (Ger 31,15) per la morte dei figli di Israele. il dolore innocente tocca sempre il cuore di Dio. 

Meditazione

L’episodio della strage degli Innocenti di Betlemme interpreta l’episodio di Esodo dove i bambini ebrei vengono uccisi dal faraone che vuole affermare il suo potere. In quel racconto, Mosè viene salvato dalla madre che lo lascia alla deriva nel Nilo; nel racconto di Matteo, Gesù viene salvato da Giuseppe che lo sottrae all’ira di Erode. Obbedendo all’angelo che gli appare in sogno, egli fugge in Egitto ponendo in salvo la sua famiglia, guidato dalla provvidenza divina. Gesù è il nuovo Mosè che la provvidenza custodisce e guida in vista della redenzione del suo popolo. I bambini uccisi da Erode diventano il corteo trionfale che accompagna il Messia: essi con la loro morte profetizzano il Suo martirio, anch’egli innocente, ucciso dalla violenza e dall’arroganza del mondo. I carmi del servo sofferente (Is 42,1-9; 49,1-6; 50,4-11; 52,13-53,12) mostravano il mistero della sofferenza dell’innocente, che pur essendo scandalosa e ripugnante per il credente, diviene uno strumento privilegiato, scelto proprio dal Signore, per salvare tutti noi peccatori. Proprio come avviene nella storia di Giuseppe figlio di Giacobbe, la sofferenza dell’innocente si trasforma in salvezza per i fratelli che lo hanno venduto e abbandonato. Non è il dolore in sé che salva ma è la capacità di viverlo con amore e con misericordia: questo trasforma la sofferenza in trionfo e diviene un mezzo di salvezza di un’efficacia straordinaria, come testimoniano la vita dei santi e dei martiri. I bambini di Betlemme ci precedono nella gloria e, con la loro innocenza e la loro sofferenza, divengono i testimoni privilegiati non solo della malvagità degli empi, ma soprattutto del futuro martirio dell’Innocente che con la sua morte ci ha donato la vita. 

Preghiera

O Dio, che guidi la mia vita nelle prove della vita, attraverso sofferenze e gioie, difficoltà e disagi, donami la pazienza che ha sostenuto la famiglia di Nazaret e fammi comprendere come il dolore e la sofferenza possano divenire un dono di salvezza, se vissuti con fede nell’amore di Cristo Signore. 

Agire

Sarò paziente e misericordioso, soprattutto nei momenti difficili che posso incontrare nella mia vita e saprò compiere qualche sacrificio per amore dei fratelli più poveri.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Marco Frisina, presidente della Commissione Diocesana di Roma per l’Arte Sacra e i Beni Culturalitratta dal mensile “Messa Meditazione”per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it 

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ZENIT Staff

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