"Il cristiano non può che deplorare ogni forma di antisemitismo"

Nell’udienza alla Conference of European Rabbis, il Papa condanna ogni forma di violenza anti-religiosa. Ricorda poi il rabbino Toaff scomparso ieri

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Shalom alechem! Li accoglie con gioia Papa Francesco i membri della delegazione della Conference of European Rabbis, ricevuti stamane in udienza in Vaticano. Udienza che rappresenta un evento, dal momento che è la prima volta che l’organizzazione, guidata dal rabbino Pinchas Goldschmidt, si reca a Roma per incontrare il Successore di Pietro. “Ne sono particolarmente felice e grato”, dice il Papa.

Esprime quindi subito le più sentite condoglianze per la scomparsa, avvenuta ieri sera, di rav Elio Toaff, rabbino capo di Roma dal 1951 al 2001. Francesco si dice “vicino con la preghiera” all’attuale rabbino capo della Capitale Riccardo di Segni – assente all’udienza – e all’intera comunità ebraica di Roma, “nel ricordo riconoscente di quest’uomo di pace e di dialogo, che accolse il Papa Giovanni Paolo II nella storica visita al Tempio Maggiore”.

Proprio rammentando questo storico evento, che segnò la prima visita di un Pontefice in un luogo di culto ebraico, il Papa sottolinea i progressi nel dialogo tra Chiesa Cattolica e comunità ebraiche, che – osserva – “procede ormai da quasi mezzo secolo in maniera sistematica”.

Il prossimo 28 ottobre, poi, si celebrerà il 50° anniversario della Dichiarazione conciliare Nostra aetate, che – evidenzia il Pontefice – “rappresenta tuttora il punto di riferimento di ogni nostro sforzo in questa direzione. Con gratitudine al Signore, ripensiamo a questi anni rallegrandoci per i progressi fatti e per l’amicizia che, nel frattempo, è andata crescendo tra di noi”.

Il Papa volge poi lo sguardo al momento attuale, in cui, specie in Europa, “è quanto mai importante dare rilievo alla dimensione spirituale e religiosa della vita umana”. Il Pontefice descrive infatti “una società sempre più segnata dal secolarismo e minacciata dall’ateismo, si corre il rischio di vivere come se Dio non esistesse”.

L’uomo, poi, si vede spesso “tentato di mettersi al posto di Dio, di considerarsi il criterio di tutto, di pensare di poter controllare ogni cosa, di sentirsi autorizzato ad usare tutto ciò che lo circonda secondo il proprio arbitrio”. “È tanto importante, invece, ricordarsi che la nostra vita è dono di Dio, e che a Dio dobbiamo affidarci, in Lui confidare, a Lui rivolgerci sempre”, rimarca il Pontefice.

Spetta quindi ad ebrei e cristiani “di contribuire a mantenere vivo il senso religioso degli uomini di oggi e della nostra società, testimoniando la santità di Dio e quella della vita umana: Dio è santo, e santa e inviolabile è la vita da lui donata”. Un compito, questo, che è “un dono” e al contempo “una responsabilità”.

Al giorno d’oggi infatti – rileva il Vescovo di Roma – sono fortemente preoccupanti “le tendenze antisemite e alcuni atti di odio e di violenza” che si verificano in paesi europei. “Ogni cristiano, allora, non può che essere fermo nel deplorare ogni forma di antisemitismo, manifestando al popolo ebraico la propria solidarietà”, dice.

E auspica che la memoria del passato – alla luce anche del 70° anniversario recentemente commemorato della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, teatro della grande tragedia della Shoah – “serva da monito alla presente e alle future generazioni”. Proprio per questo, conclude Bergoglio, “vanno condannate dappertutto le manifestazioni di odio e di violenza contro i cristiani e contro i fedeli di altre religioni”.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione