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Il compito del discepolo

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 10,1-7

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Lettura
Con il capitolo dieci, Matteo dà inizio al secondo grande discorso, quello della Missione. L’evangelista ha organizzato il suo Vangelo come il Nuovo Pentateuco. Il Discorso della Montagna: la porta d’ingresso nel Regno (capitoli 5-7); parte narrativa (8-9). Il Discorso della Missione: come annunciare e diffondere il Regno (10); parte narrativa (11 e 12). Il Discorso delle Parabole: il mistero del Regno presente nella vita (13); parte narrativa (14-17). Il Discorso della Comunità: il nuovo modo di vivere insieme nel Regno (18); parte narrativa (19-23). Il Discorso dell’avvento futuro del Regno: l’utopia che sostiene la speranza (24-25). La Conclusione: passione, morte e risurrezione (26-28).
Meditazione
Matteo aveva già riferito della chiamata di alcuni discepoli (4,18-22; 9,9). La ripropone all’inizio del Discorso della Missione, facendo una sorta di riepilogo. L’evangelista esplicita meglio il loro compito: stare con Lui e compiere le sue stesse azioni, cioè “scacciare gli spiriti impuri e i guarire ogni sorta di malattie e d’infermità”. Stare con lui, in modo unico e personale: perciò chiama per nome. Gesù è il centro di questa relazione particolare, e solo dopo questa condizione, si può predicare e scacciare i demòni, ossia annunciare la Buona Novella. Dio è misericordia, è nuova vita, relazione nuova, che combatte la forza del male, che è rassegnazione, incapacità a costituire relazioni di vita. Gesù invia i suoi facendo delle raccomandazioni precise: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino». In questa frase è evidenziata ancora una volta l’attenzione a coloro che sono smarriti come pecore senza pastore, sfiduciati e stanchi a causa di un vuoto formalismo sterile. Porre interesse verso coloro di cui siamo principalmente responsabili è causa di stanchezza a causa della nostra poca coerenza. Solo con la risurrezione del Cristo, Matteo allarga la missione dei dodici, non più solo verso i giudei, ma verso tutti i popoli. Solo accogliendo questa luce nuova si è messi in grado di percepire la missione, non più come dovere, ma come dono: «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato» (cfr. 28,19-20).
Preghiera
Aumenta in me, o Signore, il desiderio di stare con te, perché possa conoscerti, amarti e servirti sempre di più, perché con umiltà possa essere strumento della tua parola, soprattutto nei confronti di chi è sfiduciato dubbioso o smarrito. Illumina col tuo amore misericordioso le mie miserie e trasformale in vita nuova.
Agire
La quarta opera di misericordia spirituale, consolare gli afflitti, sarà il motivo che accompagnerà la mia giornata.
Meditazione a cura di don Donatello Camilli, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.

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ZENIT Staff

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