Il commovente incontro di Francesco con sei vittime di abusi a Santa Marta

Dopo la Messa mattutina, ognuno ha avuto un colloquio di mezz’ora con il Pontefice. Ieri, in Vaticano, la riunione della Commissione per la Tutela dei minori. Briefing di padre Lombardi

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Lo aveva detto e oggi lo ha fatto: Papa Francesco, sull’aereo di ritorno dalla Terra Santa, lo scorso 26 maggio, denunciando il “reato tanto brutto” degli abusi su minori da parte del clero (equiparato alla celebrazione di una messa nera), promise che nei primi giorni di luglio avrebbe incontrato un gruppo di vittime di abusi.

Ebbene, l’incontro – come annunciato da diversi organi di stampa e dalla stessa Santa Sede – è avvenuto tra ieri e oggi nella Domus Santa Marta, residenza del Pontefice. Le persone invitate erano sei, giunti da Gran Bretagna, Germania, Australia e Irlanda, come ha riferito padre Federico Lombardi nel briefing di oggi in Sala Stampa vaticana.

Il gruppo è arrivato a Santa Marta nel corso della giornata di ieri, e ha avuto un primo contatto con il Pontefice di sera a cena quando, nel refettorio, Francesco è passato a salutarli uno ad uno. Questa mattina, poi, gli ospiti hanno partecipato alla Messa delle 7 nella Cappellina.

L’omelia del Pontefice, tutta in spagnolo, è stata “un messaggio molto intenso e molto forte” verso queste persone – ha detto padre Lombardi -; Francesco ha trattato il tema degli abusi in maniera “diretta e ampia”, con parole “particolarmente significative”.

Non solo con la bocca, ma anche con i gesti il Papa ha mostrato la sua vicinanza alle vittime chiedendo di incontrarli uno ad uno personalmente. Dopo aver salutato nuovamente il Papa al termine della funzione, il gruppo ha poi consumato la colazione nella residenza vaticana. Alle 9 – ha riferito il direttore della Sala Stampa vaticana – una persona per volta è stata ricevuta dal Santo Padre, insieme ad un traduttore. Il Vescovo di Roma ha trascorso circa mezz’ora con ogni vittima, e i colloqui sono terminati intorno alle 12.20.

Comune denominatore di tutti gli ospiti – come ha potuto costatare di persona padre Lombardi – è stata “la profonda gratitudine di ognuno nei confronti del Santo Padre”, soprattutto per il fatto di aver riscontrato nel Papa una tale “attenzione e disponibilità” ad ascoltare le storie di sofferenza di ognuno. Lo ha dimostrato anche il lungo tempo concesso ad ognuno, un chiaro segno – ha rimarcato il gesuita – della intenzione del Pontefice di voler “ascoltare e capire”.

Ogni vittima si è presentata al Successore di Pietro con la propria sensibilità, il proprio passato, i propri sentimenti, oggi “sereni e positivi”. E Bergoglio – ha confermato il portavoce vaticano – “era molto toccato da questo incontro”. 

“Quello che è importante – ha aggiunto – è anche che questo, in qualche modo, può diventare un segno, un modello o un esempio perché evidentemente il Papa che dedica un tempo ampio, attento, con grande partecipazione all’ascolto, dà un messaggio che mi sembra chiaro per chiunque: il fatto che bisogna saper ascoltare, dedicare il tempo necessario perché si possa aprire l’animo, la via della comunicazione che diventa premessa per un cammino di risanamento personale. Diventa qualche cosa che si rivela poi una ricchezza della comunità. Il fatto che le persone trovino la via per la loro serenità e la loro riconciliazione, come persone, in rapporto alla fede, in rapporto alla Chiesa, in rapporto alla comunità è certamente una ricchezza, un risultato molto positivo”.

L’incontro di oggi – ha inoltre chiarito il gesuita – non sarà fine a se stesso, tantomeno si può considerare un punto d’arrivo, bensì “un cammino che si apre verso il futuro di risanamento e costruzione”. Di fatto, l’incontro a Santa Marta di oggi è andato di pari passo con un’altro importante appuntamento che si è svolto ieri in Vaticano dedicato all’annosa piaga degli abusi, ovvero la riunione della Commissione Pontificia per la Tutela dei minori. Sempre padre Lombardi, nello stesso briefing, ha informato dello svolgimento dei lavori, ai quali erano presenti tutti i membri. Il cardinale Sean O’Malley ha coordinato la riunione, mentre mons. Robert Oliver ha dato all’incontro una collaborazione di carattere organizzativo-logistico. Presente anche l’unica donna, Marie Collins, irlandese, vittima da ragazza degli abusi di un sacerdote.  

Nel corso della mattinata e del pomeriggio sono stati trattati diversi argomenti, tra cui la proposta per la scelta e la nomina dei nuovi membri da integrare nella Commissione. Si tratta di rappresentanti di altre aree geografiche e di culture asiatiche o africane, dal momento che il primo nucleo era principalmente europeo. Primo lavoro svolto è stato dunque raccogliere una rosa di nomi, che verrà poi presentata e soprattutto vagliata da Papa Francesco.

Sul tavolo anche gli statuti della Commissione e le esigenze di stabilire un ufficio operativo, attualmente mancante, come pure l’idea di organizzare gruppi di lavoro in cui far confluire il contributo di altre persone esterne alla Commissione o di altre istituzioni con stabilire un rapporto di collaborazione. In ogni caso, tutto questo si vedrà il prossimo ottobre, quando – ha detto padre Lombardi – la Commissione si vedrà per la seconda riunione.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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