Il Circolo di San Pietro: una "carezza di Dio" su Roma e la Santa Sede

Il Papa riceve in udienza i Soci del Circolo nato nel 1869 e li esorta a proseguire nelle loro attività caritative e religiose, testimoniando sempre la carità di Cristo per i poveri

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Sono trascorsi centoquarantaquattro anni da quel 28 aprile 1869 in cui nasceva a Roma l’associazione “Circolo di San Pietro”. Centoquarantaquattro anni di volontariato, di attività caritative e religiose, di “minestre calde” per i poveri e di assistenza ad anziani e infermi. Centoquarantaquattro anni in cui questo ‘club della carità’ ha dimostrato di essere una vera “carezza di Dio”, come li ha definiti Papa Francesco nell’udienza di questa mattina, in Sala Clementina.

Dopo il “buongiorno”, la prima parola pronunciata dal Santo Padre è stata infatti il grazie “per la vostra opera a sostegno delle attività caritative della Chiesa in favore delle persone più bisognose”. È questa – ha osservato il Papa – il frutto della fede, che se “vissuta in modo serio”, suscita “comportamenti di autentica carità”. Sono tante le testimonianze in tal senso: semplici persone che diventano “apostoli di carità” in famiglia e in qualsiasi ambiente: scuola, parrocchia, luoghi di lavoro e di incontro sociale.

Queste persone – ha sottolineato il Santo Padre – non hanno ricevuto una particolare grazia divina, ma semplicemente “hanno preso sul serio il Vangelo!”. “Il vero discepolo del Signore – ha infatti spiegato – si impegna personalmente in un ministero della carità, che ha come dimensione le multiformi e inesauribili povertà dell’uomo”. “Anche voi, cari amici – ha detto il Pontefice ai Soci del Circolo – vi sentite mandati alle sorelle e ai fratelli più poveri, fragili, emarginati. Lo fate in quanto battezzati, avvertendolo un compito vostro di fedeli laici. E non come un ministero eccezionale o occasionale, ma fondamentale, in cui la Chiesa si identifica”.

Ogni giorno, infatti – ha osservato il Papa – “si presentano situazioni che ci interpellano”, che chiamano ciascuno di noi “a farsi strumento umile ma generoso della provvidenza di Dio e della sua misericordiosa bontà, del suo amore che capisce e compatisce, della sua consolazione che solleva e dà coraggio”. Tutti, quotidianamente, “siamo chiamati a diventare carezza di Dio per coloro che forse hanno dimenticato le prime carezze, che forse mai nella loro vita hanno sentito una carezza”.

Al Circolo di San Pietro che da oltre un secolo è una carezza per Roma e per la Santa Sede, non resta altro quindi che continuare “ad essere segno visibile della carità di Cristo”. Verso chi è nel bisogno sia materiale che spirituale, ha detto il Pontefice, come pure verso i pellegrini che giungono da ogni parte del mondo nella Capitale.

In particolare, Francesco ha espresso la sua riconoscenza per l’Obolo di San Pietro, raccolto nelle chiese di Roma su sollecitudine del Papa verso “le persone più bisognose di questa Città”. “Vi incoraggio a proseguire in questa vostra azione – ha esortato Bergoglio – attingendo l’amore da dare ai fratelli alla scuola della carità divina, mediante la preghiera e l’ascolto della Parola di Dio”. Il tutto sotto la protezione della Vergine Salus Populi Romani, e l’intercessione dei santi Pietro e Paolo. 

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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