Il cerotto

Fasciati dall’amore disinteressato, potremo respirare Dio

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Ogni mattina, per una quindicina di giorni, arrivava la medicazione. L’infermiere si armava di cotone, garza e disinfettante…per la pulizia d’una piaga che non voleva guarire.

Particolare dolore provocava lo strappo del cerotto che ogni volta si presentava attaccato alla ferita; nella rimozione per la medicazione, strappava con sé la lieve crosta che nel frattempo si era rimarginata.

Mi dispiace – ripeteva ogni volta il medico – che questo genere di cerotti, efficaci per la disinfezione, risultino poi micidiali allo strappo perché si attaccano alla ferita che devono curare. Ogni volta che vengono tolti, al termine del loro servizio, se ne vanno in malo modo: allargano la ferita e strappano i tessuti che nel frattempo si erano ricomposti.

Finché, grazie al cielo, è stato trovato il cerotto provvidenziale che protegge e lascia libera la ferita, aderisce ma non s’attacca, fascia ma lascia respirare la parte dolorante; così la piaga può rimarginarsi e guarire rapidamente.

Andrea, è bene, è necessario curare e beneficare il prossimo…ma se non vuoi strappare il bene fatto, se non vuoi compromettere la guarigione della parte ammalata, se non vuoi essere causa di ulteriori ferite al termine del tuo prezioso  servizio, non attaccarti mai a nessuno. Libero da tutti potrai donarti a ciascuno.

Il prossimo può servirsi di te, se lo lasci libero da te. Fasciato dal tuo amore disinteressato, potrà respirare Dio.

Ciao da p. Andrea

Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.

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Andrea Panont

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