Il Centro Televisivo Vaticano: una squadra di professionisti al servizio della Chiesa

Nell’udienza ai dipendenti e dirigenti del CTV, per i 30 anni dell’istituzione dell’emittente, il Papa ha esortato a svolgere un lavoro professionale che porti al mondo il profumo e la speranza del Vangelo

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Professionalità, gioco di squadra, comunione, servizio alla Chiesa e al Vangelo. Sono queste le corsie che il Centro Televisivo Vaticano deve continuare a percorrere per andare sempre più spedito nella moderna “autostrada globale della comunicazione”. Lo ha affermato questa mattina Papa Francesco, ricevendo in Udienza, nella Sala Clementina, i Dirigenti, i Dipendenti e i Collaboratori del CTV, in occasione del 30° anniversario dell’istituzione dell’emittente.

Il Papa è ritornato indietro nel tempo, ricordando la nascita della tv, voluta dal beato Giovanni Paolo II, il 22 ottobre 1983, e i progressi fatti in questi decenni di attività. “Ringraziamo il Signore!” ha esclamato il Santo Padre. Ha poi rivolto uno sguardo al momento presente, evidenziando le “importanti sfide tecnologiche” che si prospettano, alle quali – ha sottolineato – “non dobbiamo sottrarci, per mantenere saldamente la prospettiva evangelica” della comunicazione globale.

Il Pontefice ha poi pronunciato il suo personale ringraziamento a tutti coloro che operano nel Centro Televisivo Vaticano, “non solo per la professionalità oggi riconosciuta in tutto il mondo”, ma soprattutto “per la disponibilità e la discrezione che ogni giorno mi testimoniate e con cui mi accompagnate”. Un grazie speciale è andato in particolare alle famiglie dei dipendenti, le quali – ha detto il Pontefice – “vivono l’agenda settimanale sugli impegni del Papa!”. “È un sacrificio non da poco – ha osservato Francesco – e per questo non solo vi sono grato, ma assicuro una preghiera per tutti voi, in particolare per i vostri bambini. Il Papa non vuole ingombrare la vita di famiglia! Ma vi ringrazia della pazienza”.

Rivolgendosi ancora ai presenti, il Santo Padre ha indicato le coordinate da seguire per continuare a svolgere un ottimo lavoro, come in questi trent’anni. “Giocate come squadra” ha detto il Papa, perché “l’efficacia della pastorale della comunicazione è possibile creando legami, facendo convergere attorno a progetti condivisi una serie di soggetti; una ‘unione di intenti e di forze’”. Sicuramente “questo non è facile” ha ammesso il Pontefice, ma “se vi aiutate insieme a fare squadra tutto diventa più leggero” e “anche lo stile del vostro lavoro sarà una testimonianza di comunione”.

Poi un secondo monito: “Siate professionisti al servizio della Chiesa”. “Il vostro lavoro – ha affermato Bergoglio – è di grande qualità, e così dev’essere per il compito che vi è assegnato”. Ma questa professionalità – ha raccomandato il Pontefice – “sia sempre servizio alla Chiesa, in tutto: nelle riprese, nella regia, nelle scelte editoriali, nell’amministrazione…”. Tutto, ha aggiunto, “può essere fatto con uno stile, una prospettiva che è quella ecclesiale, quella della Santa Sede”. Ed “è necessario che la comunicazione del CTV sappia effondere negli spettatori, nei fedeli e nei ‘distanti’, il profumo e la speranza del Vangelo”.

Ringraziando infine il Consiglio di Amministrazione e gli amici della “grande famiglia” del CTV, Papa Francesco ha concluso: “Da soli non possiamo fare molto, ma insieme possiamo essere al servizio di tutto il mondo, diffondendo la verità e la bellezza del Vangelo sino ai confini della terra”. 

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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