Il 'caso Pillon', "applicazione preventiva del ddl Scalfarotto"

Per il sen. Giovanardi la denuncia nei confronti dell’avvocato che stigmatizzava la diffusione di materiale pornografico in un liceo, presagisce ciò che accadrà con una legge sull’omofobia

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“È la madre di tutte le battaglie per la libertà”. Così il senatore Carlo Giovanardi ha definito il sostegno da offrire all’avv. Simone Pillon, portavoce del Forum delle associazioni familiari dell’Umbria, vittima di una denuncia da parte di un’associazione Lgbt per aver stigmatizzato in una conferenza stampa, ad Assisi, un volantino con immagini esplicite di approcci omosessuali distribuito in un liceo di Perugia.

Il rappresentante di Nuovo Centrodestra è intervenuto nel corso della conferenza di ieri al Senato, durante la quale cinque associazioni hanno presentato una petizione da rivolgere alle Istituzioni per contrastare l’introduzione del gender nelle scuole chiedendo “il rispetto del ruolo della famiglia nell’educazione all’affettività e alla sessualità”.

In un’intervista a ZENIT, Giovanardi ha affermato che “l’avv. Pillon si è semplicemente permesso di ‘ironizzare’ su quanto avvenuto in quella scuola durante varie conferenze, ultima delle quali in presenza anche del vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino, e del sindaco, Claudio Ricci”. E “usando l’ironia – commenta l’ex ministro – è stato fin troppo leggero: in quei volantini si invitano ragazzi minorenni a svolgere attività omosessuali con tanto di descrizioni di lubrificanti utilizzati per aumentare il piacere, di lesioni anali da evitare, nonché di indirizzi di locali dove si praticano queste cose…”.

Ma oltre alla denuncia a Pillon – rileva Giovanardi – “è anche avvenuto il sequestro preventivo del sito del Forum delle associazioni familiari, dove era stato caricato il video nel quale l’avvocato pronunciava le parole incriminate”. Quindi – aggiunge Giovanardi – “siamo di fronte a un’applicazione preventiva del ddl Scalfarotto contro l’omofobia”. Testo di legge che “colpisce con la clava, penalmente, qualsiasi atteggiamento critico nei confronti delle rivendicazioni da parte delle associazioni Lgbt”.

Il senatore Ncd commenta con amarezza che “non solo non c’è un intervento delle Autorità per impedire che minorenni vengano a contatto con materiale crudamente pornografico, ma viene anche denunciato all’autorità giudiziaria chi prova a impedire che ciò avvenga”. Il tutto, “senza che la stampa nazionale, a parte sporadiche eccezioni, abbia sottolineato questo paradosso”. Eppure, la riflessione di Giovanardi, “appena pochi giorni fa tutta l’Italia e tutta l’Europa si sono scandalizzate per la strage di Parigi e hanno solidarizzato con Charlie Hebdo che oggettivamente usava un sarcasmo piuttosto pesante”.

L’appello di Giovanardi, il quale ha avviato un’interpellanza sul tema in Senato, è chiaro: “Se noi non riusciamo a far dissequestrare quel sito, compiendo così una battaglia di libertà, creeremo una clima di paura collettiva per cui chiunque starà ben attento a parlare per paura di passare guai con la giustizia”. La stessa stampa che afferma Je suis Charlie – conclude il senatore – “dovrebbe ora mobilitarsi in solidarietà di Pillon, se ha ancora un valore autentico la parola libertà d’espressione”.

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Federico Cenci

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