Il cardinale Vallini benedice quattro nuovi "testimoni del Vangelo"

Inviati ieri un religioso comboniano in Uganda, e tre giovani laiche del Volontariato internazionale canossiano in Togo e Congo, durante la Veglia per le missioni nella Basilica lateranense

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“Lasciatevi possedere dall’amore di Cristo, affinché riusciate ad amare e non guardare più nessuno con occhi umani, ma secondo una logica di carità e amore”. Queste le parole del cardinale vicario, Agostino Vallini, durante l’omelia della Veglia di preghiera per le missioni celebrata ieri, giovedì 13 ottobre, nella Basilica di San Giovanni in Laterano.

Testimoni di Dio è il tema che ha legato i momenti della Veglia, durante la quale il cardinale ha conferito il mandato ai missionari che, nel corso dell’anno, partiranno in Africa per un’esperienza di annuncio “ad gentes“.

Sono quattro i nuovi “testimoni del vangelo”, che si aggiungono ai 150 sacerdoti e laici partiti in missione da Roma in tutte le regioni del mondo, come ha ricordato lo stesso porporato: un religioso comboniano che andrà in Uganda, e tre giovani laiche del Volontariato internazionale canossiano, dirette verso il Togo e il Congo.

Benedetti con un rito di invio, i missionari, dopo aver rinnovato le promesse battesimali, hanno detto il loro “sì” a questa opera di evangelizzazione ricevendo il vangelo e la croce dalle mani del cardinale.

Una testimonianza, dunque, di come è possibile incarnare le parole di Gesù nel vangelo di Matteo: “Non temete, andate e fate discepoli tutti i popoli. Io sono con voi” (Mt 28,19), oltre che uno stimolo a condividere con gli altri l’incontro con l’amore di Dio che – ha detto il cardinale – “non si limita a farsi conoscere e apprezzare, ma ci possiede, entra dentro, prende, cioè, tutta la nostra vita, regalandoci quella luce che ci permette di ricomprendere il senso della nostra intera esistenza”.

“È necessaria una vita interiore solida e robusta – ha aggiunto poi Vallini – alimentata dalla preghiera e dalla parola, altrimenti il nostro modo di vedere le cose, tutte le attività che svolgiamo, anche quelle di Chiesa, saranno sempre un lavoro, un vivere ‘a mezza strada’”.

Il cardinale vicario ha quindi concluso il suo discorso esortando i fedeli presenti a pregare e riflettere sulla partenza dei missionari, per ricordarci che tutti, ognuno secondo la propria vocazione, siamo chiamati a diventare “annunciatori gioiosi” di Cristo risorto, in qualsiasi posto ci troviamo: in terre lontane, ma “anche e soprattutto a Roma”, dove tante persone sono diventate indifferenti o avverse alla Chiesa.

Momento culminante della celebrazione è stata la testimonianza di Annamaria Michieletto, da quindici anni in Costa d’Avorio con la Comunità missionaria di Villaregia. Un’esperienza missionaria forte all’interno della diocesi di Yopougon, alla periferia della città, pregna di angoscia e tensione causate della guerra civile che, da circa sei mesi, affligge i paesi dell’Africa Occidentale.

Ma anche una testimonianza ricca di fede e amore cristiano. Non sono infatti solo storie di sofferenza, guerra e morte quelle riportate, con voce commossa, da Anna Maria Michieletto, ma anche storie di solidarietà, di accoglienza, di sostegno reciproco. Racconti di conversione di persone che nonostante i mali patiti, le malattie e la mancanza di cibo hanno scelto, in virtù della “testimonianza contagiosa” di umiltà e disponibilità dimostrata dai missionari, di “conoscere quel Dio che motiva i cristiani, che ama, che sta vicino a chi soffre, che si fa consolazione”.

Nel corso della Veglia un ricordo speciale è andato ai cristiani d’Egitto, dopo i disordini esplosi nei giorni scorsi al Cairo, in cui circa 36 persone hanno perso la vita, in seguito ad una protesta contro l’incendio di una chiesa ortodossa nel governorato di Assuan.

Immediatamente dopo la fine la Veglia, il cardinale Vallini, ha appreso che un gruppo di famiglie, dopo tre notti trascorse in strada, aveva trovato riparo nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Il porporato ha quindi inviato subito sul posto il direttore della Caritas Diocesana, monsignor Enrico Feroci, per prestare ogni possibile aiuto, e ha rivolto un invito alle Autorità affinché si adoperino nel trovare soluzioni adeguate, in quello spirito di amore e carità, di cui si era parlato durante la Messa.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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