Il cardinale Turkson: "Positive le parole del nuovo presidente iraniano"

Il presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace non dubita della sincerità di Hasán Rohaní, sebbene saranno i fatti a confermarlo

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Il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha affermato che, dall’elezione del nuovo presidente dell’Iran, Hasán Rohaní, ci si aspettava un nuovo tipo di primavera, nonostante il numero uno del paese islamico-sciita abbia ritirato il diritto di proseguire con il programma nucleare a fini pacifici.

“All’ONU – ha detto il porporato – il messaggio è stato abbastanza conciliante, sebbene Israele non vi creda molto”. Il cardinale ha poi aggiunto: “Non ho motivo di dubitare della sincerità delle sue parole, bisognerà capire se poi il suo operato sarà coerente con la sua dichiarazione all’ONU”.

In un’intervista concessa alla network televisivo statunitense NBC, il presidente iraniano, Hasán Rohaní, ha dichiarato che il suo paese “non svilupperà armi nucleari in nessuna circostanza”. Rohanì ha aggiunto di avere “totale autorità per giungere a un accordo con l’Occidente” ed ha precisato di contare sull’appoggio assoluto del leader supremo iraniano, responsabile del programma nucleare.

Tale intervista è stata la prima che Rohanì ha concesso ad un mezzo di comunicazione statunitense dalla sua elezione, avvenuta lo scorso giugno, con poco più del 50% delle preferenze elettorali. Appena eletto, il nuovo presidente ha manifestato la sua volontà di “presentare il vero volto dell’Iran come paese colto ed amante della pace”.

Allo stesso modo, durante il suo primo intervento avvenuto lo scorso martedì alle Nazioni Unite, il presidente iraniano ha affermato che “possiamo giungere a un accordo per gestire sempre le nostre differenze e quando vi sia reciproca fiducia e trasparenza”. Rohanì ha inoltre riconosciuto l’esistenza dell’olocausto ebraico. “Qualunque crimine che sia avvenuto nella storia contro l’Umanità, incluso il crimine che i nazisti commisero contro il popolo ebraico, così come contro i non ebrei, è da condannare”, ha detto in un’intervista concessa alla CNN.

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ZENIT Staff

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