Il cardinale Stefan Wyszyński: un uomo dalla grande e profonda fede

A Czestochowa l’incontro del settimanale cattolico Niedziela per il 31° anniversario della morte del servo di Dio

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di don Mariusz Frukacz

CZESTOCHOWA, mercoledì, 30 maggio 2012 (ZENIT.org) – “Il Primate del Millennio era un uomo dalla grande fede. Nella sua spitirualità mi ha sempre affascinato la forte presenza della verità di Dio che ama l’uomo. La fede era la sua forza”. Sono queste le parole di Anna Rastawicka, testimone d’eccezione della vita del Servo di Dio il cardinale Stefan Wyszynski (1901-1981), visti i 12 anni di incarico nella Segreteria del Primate, oltre al suo lavoro di responsabile generale dell’Istituto di Primate del Millenio.

Il 28 maggio, in occasione del 31° anniversario della morte del porporato (1901-1981), presso la redazione del settimanale cattolico Niedziela a Czestochowa si è svolto l’incontro commemorativo sul tema: “Il Servo di Dio cardinal Stefan Wyszynski: la strada verso l’altare.”

Nella sua testimonianza Anna Rastawicka ha sottolineato, inoltre, che il cardinal Wyszyński “credeva che la più grande tragedia umana è quello di dubitare dell’amore di Dio”.

Il servo di Dio era un uomo che ha insegnato il rispetto per ogni persona. Tutta la sua vita e il suo servizio sono state una lotta per l’umanizzazione dell’uomo e per “restaurare” le relazioni umane, “così che l’uomo per l’uomo diventi un fratello” ha spiegato Anna Rastawicka. Ha poi  concluso: “Ha chiesto i diritti per il suo popolo. Amava la Patria”.

Proseguendo la sua testimonianza,  la ex segretaria del Primate ha ricordato l’amore che egli aveva per Maria che “non era un trattato teologico, ma una Persona Vivente”.

Anche mons. Ireneusz Skubiś, capo redattore del settimanale cattolico “Niedziela”, ha ricordato la straordinaria personalità del cardinale che “dopo la chiusura del settimanale cattolico Niedziela per il regime comunista nel 1953, chiese al governo che la rivista venisse riattivata nella stampa polacca”.

Nel primo numero di Niedziela del 1981, inoltre – ha proseguito mons. Skubiś – il card. Wyszynski, inviò una lettera speciale, poco prima della sua morte, in cui delineava un preciso programma che il settimanale doveva seguire: “Una spiritualità mariana, che deve essere la specialità di Niedziela”, tanto che affidò tutti i redattori alla protezione di Maria Madre del Verbo.

Il porporato, servo di Dio e primate della Polonia, fu imprigionato dal regime comunista negli anni 1953-56. Una volta libero, nel 1956, organizzò i “Voti di Jasna Góra” e la Novena in occasione dei mille anni del Cristianesimo in Polonia (1957-1966).

Erano anni durissimi, in cui sembrava impossibile sopravvivere al dominio sovietico, eppure Wyszyński riuscì ad organizzare e garantire l’attività religiosa e sociale dei fedeli in Polonia. Lo stesso cardinale, inoltre, riuscì a diffondere la cosiddetta “Teologia della Nazione” per rafforzare l’identità cattolica dei polacchi.

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ZENIT Staff

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