Il cardinale Sodano consacra la cattedrale di Karaganda

Nella capitale del Kazakhstan sorge un nuovo tempio dedicato a Maria, costruito grazie alle offerte di migliaia di sostenitori di Luci sull’Est

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ROMA, martedì, 11 settembre 2012 (ZENIT.org) -Domenica scorsa il cardinale decano Angelo Sodano ha presieduto la Messa di consacrazione della nuova cattedrale di Karaganda, capitale del Kazakhstan. La funzione, partecipata da almeno duemila fedeli, è stata concelebrata dal vescovo di Karaganda, monsignor Janusz Kaleta, dal nunzio apostolico, arcivescovo Miguel Maury Buendìa, dal presidente della Conferenza episcopale del Kazakhstan, l’arcivescovo di Astana Tomasz Peta, e da molti altri vescovi e sacerdoti della nazione asiatica.

La nuova cattedrale di Karaganda, realizzata in stile neogotico con pietre caucasiche e dedicata a Nostra Signora di Fatima, sorge sullo stesso terreno dove, durante il regime sovietico, si estendevano, su una superficie equivalente a quella della Francia, 26 lager russi, chiamati “Karlag” (contrazione di Karaganda Lager). In questo luogo inospitale, dove le temperature possono raggiungere i -40 C° l’inverno e i +40 C° l’estate, sono morti almeno mezzo milione di “traditori della patria”, oppositori del regime comunista, e almeno altrettanti deportati di oltre 120 etnie diverse. Sabato sera, nel loro ricordo e nell’ambito delle manifestazioni inaugurali della nuova cattedrale, nei pressi del nuovo edificio di culto, è risuonato il “Requiem” di W. A. Mozart.

Nel 2003 l’allora vescovo di Karaganda, monsignor Jan Pavel Lenga, chiese al governo kazako di poter realizzare la cattedrale proprio in questo luogo sacro, per commemorare tutti i martiri dell’Unione sovietica. La prima pietra è stata posata nel 2005, proprio alla presenza del cardinale Angelo Sodano, allora segretario di Stato vaticano, che domenica, nella sua omelia, ha sottolineato l’attenzione della Madonna di Fatima per la storia della Russia. «Riuniti in questa Chiesa – ha detto il porporato – vi sentirete tutti più vicini anche a Maria Santissima, che Gesù sulla croce del Calvario ci ha lasciato come Madre. Proprio in suo onore avete voluto costruire con tanti sacrifici questo tempio, invocandola con il bel titolo di Nostra Signora di Fatima. Essa nelle ore buie della vostra storia vi è stata accanto, preparando per voi un avvenire migliore. Dal cielo Essa continui a vegliare sulla vostra comunità e sia per tutti un faro di speranza!».

Infine l’augurio del cardinale Sodano, affinché, in una nazione di 17,3 milioni di abitanti, dove i cattolici rappresentano solo l’1% della popolazione, il nuovo tempio possa essere «faro di luce per tutto il Paese ed anche per l’Europa e per l’Asia». «Che questa nuova Cattedrale – ha concluso il cardinale decano – diventi un centro di vita spirituale per tutta la vostra nobile Nazione. Questa vostra cattedrale sia il simbolo di un popolo credente, impegnato a favorire il progresso spirituale del vostro Paese. Questo è anche l’augurio del Papa Benedetto XVI che qui mi ha inviato».

«Siamo stati felici – spiega Silvio Dalla Valle, presidente dell’Associazione Luci sull’Est – di destinare una parte cospicua delle donazioni dei nostri sostenitori alla costruzione di questa cattedrale, realizzata con materiali di altissima qualità. La scelta di questo terreno è densa di significato. Nel 1917, in tutta la Russia, c’erano circa 9 milioni di cattolici. Tutti quelli di rito latino, attorno agli anni ’40-’50, erano praticamente scomparsi. Il gulag di Karlag era proprio quello destinato ai cattolici, la gran parte polacchi, ucraini, tedeschi, ma anche lituani e bielorussi, che qui morivano fucilati o a causa degli stenti. Proprio qui infatti è morto martirizzato il sacerdote Alexij Saritski, beatificato da Papa Giovanni Paolo II nel 2001. Luci sull’Est è naturalmente molto soddisfatta per la dedicazione della chiesa alla Madonna di Fatima. In uno dei suoi tre segreti la Vergine aveva profetizzato i disastri provocati dagli “errori dell’Unione sovietica sparsi nel mondo”, sui quali tuttavia, alla fine, avrebbe “trionfato” il suo “Cuore immacolato”. Oggi (domenica scorsa, ndr) possiamo dire che questa profezia si è avverata».

Oltre alla costruzione della cattedrale di Karaganda, l’Associazione Luci sull’Est, attiva in 18 paesi, supporta le attività della Biblioteca dello Spirito e della Diocesi di Mosca, soprattutto nella stesura dell’Enciclopedia cattolica in lingua russa. In Ucraina ha fornito supporto al Centro multimediale cattolico e all’opera degli Oblati di Maria Immacolata di Kiev. A Luci sull’Est si deve inoltre la diffusione di oltre 4 milioni di libri religiosi, di oltre 14 milioni di stampe e 81 mila statuette della Madonna di Fatima.

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ZENIT Staff

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