Il cardinale Scola conferisce la laurea honoris causa al teologo ortodosso Ziziulas

La cerimonia stamane presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano. Un grande evento per la cultura e la chiesa ambrosiana

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Oggi, sabato 24 gennaio, presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano, l’arcivescovo di Milano il cardinale Angelo Scola, in qualità di Gran Cancelliere della Facoltà, ha conferito la laurea honoris causa al teologo ortodosso Ioannis Zizioulas, Metropolita di Pergamo, del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli.

E’ un evento di grande significato per la chiesa ambrosiana, per la cultura della città di Milano e per il dialogo ecumenico con il mondo ortodosso. Zizioulas infatti, (nato il 10 gennaio 1931 a Kozani in Grecia) è uno dei più grandi teologi viventi della cristianità: studioso, scrittore e docente di teologia presso l’Università di Tessalonica e in diversi atenei inglesi, tra i quali il King’s College di Londra.

Il suo pensiero teologico si fonda sullo studio della patristica greca, mentre l’ecclesiologia da lui maturata si basa sulla fedeltà alle origini apostoliche della Chiesa. È autore di opere rilevanti, alcune pubblicate in Italia da Quiqajon, editrice della Comunità di Bose.

“E’ con profonda gratitudine che oggi ricevo uno dei più grandi onori dati alla mia umile persona durante la mia vita”: così ha esordito nella sua Lectio Magistralis di grande respiro teologico ed efficacia il metropolita Ziziulas, che poi ha ricordato come “per circa mille anni i due polmoni dell’antica Chiesa, le tradizioni teologiche Orientali e Occidentali, hanno cessato di respirare insieme, seguendo strade separate e indipendenti, molto spesso in contrapposizione tra loro”. 

Il teologo ortodosso ha poi mostrato come nella cristianità sia in atto un riavvicinamento ecumenico a diversi livelli. Quello più attuale lo ha definito ecumenismo esistenziale: “Se guardiamo la situazione in cui i Cristiani vivono oggi in luoghi quali il Medio Oriente, noi ci renderemo conto che tutte le differenze dogmatiche ed altre che li hanno divisi per secoli sono sostituite da problemi esistenziali fondamentali comuni. Coloro che perseguitano e uccidono i Cristiani in queste aree non chiedono loro a quale chiesa o confessione appartengono. Un ecumenismo del martirio sta avendo luogo lì, unendo tutti i Cristiani al livello di fondamentali situazioni esistenziali, quali la vita, la morte, la libertà e la dignità”.

Per Ziziulas in questa situazione “ciò che emerge come il problema più importante è il valore della persona umana: diamo alla persona umana un fondamentale significato esistenziale, o lo consideriamo e lo trattiamo come un mezzo che può essere sacrificato per un valore più alto? Come la fede Cristiana e la teologia considerano la persona umana?”.

“La teologia Trinitaria – ha spiegato inoltre il Metropolita – non indica una comprensione del termine persona come un individuo razionale ma un concetto interamente differente. Una persona non può essere mai concepita in se stessa ma solo in relazione ad un’altra persona. Essere una persona, perciò, vuol dire essere in comunione. Una persona non è solamente relazionale ma allo stesso tempo altro. Il mistero della persona sta proprio nella combinazione dell’unità e dell’essere altro. Uno, perciò, è una persona solo nell’amore, e uno ama solo in quanto egli permette alla persona che ama di essere altro da se stesso, di esistere come altro. Una persona è unica, irripetibile e insostituibile”.

Da qui la sua spiegazione del mistero della libertà: “La libertà nel suo più alto significato ontologico è essere libero di essere altro, non essere assorbito dal comune e dal generale”. 

Secondo Ziziulas “La fede Trinitaria ha dato all’umanità la sua idea più preziosa: la comprensione dell’essere umano come persona. Questo è ciò che distingue l’uomo dal resto del Creato e lo rende a immagine di Dio. Questo dono prezioso della nostra fede nel Dio Trinitario deve servire come il terreno su cui i Cristiani divisi possono costruire la loro unità”.

Questo evento di oggi ha concluso il programma di incontri in Diocesi di Milano organizzati per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e  rientra nell’ambito del progetto di ricerca sul tema «Gesù Cristo e il nuovo umanesimo», intrapreso da Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, Istituto Superiore di Scienze Religiose, Ufficio Ecumenismo dell’Arcidiocesi e Progetto culturale Cei.

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ZENIT Staff

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