Il cardinale Piacenza: "Lei è il nostro Papa!"

Il saluto del Penitenziere Maggiore durante l’udienza del Papa di oggi ai partecipanti al Corso sul foro interno promosso dal Tribunale della Penitenzieria

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“Come Penitenzieria Apostolica, custode della più grande misericordia, del tesoro della misericordia, La sentiamo particolarmente vicina, poiché nei cuori di tutti Lei è il ‘Papa della misericordia’ e perciò è, a titolo speciale, il ‘nostro’ Papa!”.

Con queste parole il cardinale Mauro Piacenza ha salutato stamane Papa Francesco, che ha ricevuto in Udienza in Vaticano gli oltre 500 partecipanti al XXVI Corso sul Foro Interno promosso dal Tribunale della Pentienzieria.

Dopo aver assicurato preghiere per il Santo Padre, “per la fecondità del Suo ministero petrino alla vigilia dell’anniversario della Sua elezione”, il porporato ha sottolineato come “dalla capacità di accogliere, vivere ed offrire l’esperienza della misericordia, si comprende la reale ‘qualità’ del vivere ecclesiale”. Si comprende, cioè, “lo spessore della fede dei singoli e delle comunità e l’immedesimazione con il Signore Gesù, che essi vivono”.

Ha ricordato poi il punto 36 dell’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium, in cui Papa Francesco parla della “bellezza dell’amore salvifico di Dio manifestato in Gesù Cristo morto e risorto”. “Tale bellezza – ha detto – irriducibile e preziosa, si mostra prevalentemente nel mistero grandioso quanto commovente della Divina Misericordia, capace di cambiare i cuori e le esistenze degli uomini, e perciò la storia. E Dio sa quanto ce ne sia urgente necessità!”.

La fede stessa “nell’Incarnazione del Verbo, come dono supremo del Padre all’umanità, e nella sua morte e Risurrezione, passa, esistenzialmente, attraverso l’esperienza della misericordia, offerta ed accolta dalla libertà umana”, ha rimarcato Piacenza.

E ha quindi ringranziato il Papa perché “sin dai primi passi del Suo Pontificato, ha voluto mostrare questo nucleo essenziale della fede cristiana: l’accessibilità per tutti della divina misericordia”.Essere “testimoni di misericordia” – ha concluso – significa quindi “essere testimoni del nucleo essenziale della bellezza del Vangelo. Farne quotidiana esperienza, annunciarlo e testimoniarlo ai fratelli”.

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ZENIT Staff

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