Il cardinale Filoni in Vietnam incontra "una Chiesa viva"

Nel suo primo giorno di visita nel paese asiatico, il porporato ha incontrato i vescovi e i sacerdoti di Hanoi

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Grande vitalità e fede salda: sono le due caratteristiche che il cardinale Fernando Filoni ha riscontrato nel popolo del Vietnam, dove il prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli si è recato da ieri in visita pastorale. Questa mattina, il porporato ha incontrato la Conferenza Episcopale ad Hanoi e poi i sacerdoti del paese asiatico.

Nel suo intervento – ripreso dalla Radio Vaticana – Filoni ha sottolineato come la pratica religiosa nel paese sia alta: quasi il 90% “non solo la domenica, ma anche nei giorni feriali”. In tutte le diocesi e le parrocchie, infatti, sono fiorenti le organizzazioni d’apostolato laicale, e ovunque i fedeli “mostrano un interesse particolare per la Parola di Dio e lo studio del catechismo. Inoltre, sono desiderosi di contribuire con i propri sforzi e con le proprie capacità all’edificazione e allo sviluppo della Chiesa, nonché del Paese”.

Il cardinale ha poi richiamato l’attenzione dei vescovi sulla Esortazione apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco: “Un documento prezioso – dice Filoni – perché è il documento programmatico della Chiesa oggi e rappresenta la visione che ne dà il Papa Fracesco per i prossimi anni. Egli dice che la gioia del Vangelo è la base dell’evangelizzazione. La gioia del Vangelo nasce e rinasce dall’incontro personale con Gesù, da cui derivano il cambiamento nella vita e la missionarietà”.

Il prefetto del Dicastero missionario ricorda anche il 50° anniversario del Decreto conciliare “Ad Gentes” sull’attività missionaria della Chiesa, rimarcando come i primi semi della fede furono portati in Vietnam dai Gesuiti (che proprio in questi giorni celebrano l’arrivo dei primi religiosi della Compagnia di Gesù in Vietnam), dai Padri delle Missions Etrangères de Paris, dai Domenicani, dagli Agostiniani, dai Francescani e da tanti altri.

“I piccoli semi – dice il porporato – si sono radicati nella cultura e nei costumi, cosicché oggi la fede è entrata nella vita di tanti cristiani vietnamiti. Nel 2010, la Chiesa in Vietnam ha celebrato un Anno Giubilare commemorando i 350 anni dalla creazione dei primi due vicariati apostolici e i 50 anni dalla creazione della Gerarchia. Oggi vogliamo ricordare i 400 anni dell’inizio dell’evangelizzazione”.

Parlando ai sacerdoti della regione di Hanoi – riferisce ancora l’emittente vaticana – il cardinale Filoni ha indicato loro l’esempio del santo Andrea Dung-Lac, sacerdote, e dei suoi 126 compagni martiri. “Come sacerdoti e responsabili di queste vostre Chiese del Vietnam, voi siete chiamati ad essere ‘il sale e la luce’”, ha affermato, esortando ad imitare “i vostri eroici antenati martiri e siate degni di esserne i loro successori”. 

Soprattutto, “dobbiamo imitare Gesù nella sua donazione di sé e nel suo servizio”, ha detto il cardinale Filoni. Perché “il sacerdozio non è un mestiere o un ufficio burocratico che si può svolgere in un tempo e poi basta”: “Per dedicare tutta la vita e tutte le forze al servizio della Chiesa, abbiamo bisogno della carità pastorale di Gesù che ha dato la sua vita al suo gregge”. Un gregge composto da poveri, emarginati, piccoli, infermi, peccatori e increduli, come pure gli immigrati e gli ‘schiavi’ odierni”.  

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ZENIT Staff

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