Il Card. Turkson chiede una rete mondiale di dottrina sociale

Termina il congresso sulla “Mater et Magistra”

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ROMA, venerdì, 20 maggio 2011 (ZENIT.org).- La conferenza di tre giorni sul tema Giustizia e globalizzazione, dalla Mater et Magistra alla Caritas in Veritate, svoltasi dal 16 al 18 maggio, si è conclusa con un appello del Cardinale Peter K.A. Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, a fare rete nei diversi continenti per lavorare in favore della dottrina sociale della Chiesa.

Organizzato dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace in occasione del 50° anniversario dellEnciclica Mater et Magistra di Giovanni XXIII, il congresso ha riunito quasi 250 partecipanti provenienti da diversi Paesi.

Esiste coscienza di questi argomenti, e sono state create altre commissioni nella stessa linea di Giustizia e Pace, ha indicato il porporato, invitando poi i rappresentanti di associazioni, ONG, istituti e i presenti a scambiarsi le e-mail, a collegarsi e scambiare esperienze.

Voi tutti apportate la vostra esperienza alla dottrina sociale; inviate i vostri documenti in modo di essere operatori. Vi incoraggio a pregare. Troverete una serie di sfide. Voi siete strumenti di evangelizzazione sociale, ha aggiunto.

Il Cardinale ha spiegato a ZENIT che in un evento come questo innanzitutto ci si rafforza l’uno con laltro sapendo che non si fa quest’opera da soli, che ci sono tantissimi altri che stanno al lavoro.

Si tratta di piccole iniziative particolari che forse non cambieranno il mondo in un giorno, ma sono come delle piccole stelle in questo universo, ha precisato, ricordando che gli inglesi hanno un proverbio: Invece di maledire le tenebre è meglio accendere una candela.

Queste sono tantissime candele, iniziative fatte in diversi posti ma che comunque riescono mano a mano a cambiare in meglio la vita della gente, ha proseguito.

Ciò che nessuno ha mai pensato è che venendo qui ciascuno portava un suo ‘cestino di pane’. Ci si rafforza, ci si incoraggia e si impara l’uno dallaltro.

In più, si dimostra che questi insegnamenti della dottrina sociale sono fattibili, come la fede cristiana stessa. Ci sono delle difficoltà, ma sono fattibili.

Basta quindi la dottrina sociale della Chiesa? Per il porporato le Encicliche portano più di un messaggio: Ci sono tantissimi aspetti e problematiche sociali. Ad esempio, abbiamo fatto recentemente uno studio sul nuovo ordine economico del mondo. Questo non interesserà alla gente del villaggio, ma fa comunque parte del messaggio della dottrina sociale della Chiesa.

Cè quindi chi pensa alla politica, chi pensa alleconomia, un altro alla sicurezza alimentare. Uno pensa a come dare lavoro alla gente, un altro pensa ai cambiamenti climatici, e cè chi pensa al sistema monetario.

Oltre alla varietà di applicazioni della dottrina sociale della Chiesa, il Cardinale Turkson ha indicato: Noi vogliamo che tante cose cambino e qui ciascuno ha imparato qualcosa dallaltro. Il più grande cambiamento è che si parte da qui sapendo che non stiamo facendo questo cammino da soli.

Questo è il grande messaggio che abbiamo potuto dare a questi operatori della dottrina sociale della Chiesa: non sono soltanto io ad accendere una candela qui, anche se non riesco a vedere quelle dallaltra parte del mondo.

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ZENIT Staff

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